Dott.ssa Loredana Massaro

Dott.ssa Loredana Massaro

Psicoterapeuta ad indirizzo clinico Psicodinamico Psicoanalitico

Ho 51 anni mi sono separato e ora mi sento incapace, inutile, non so fare niente da solo

Ho 51 anni e da un anno e mezzo mia moglie mi ha lasciato (abbiamo due figlie adolescenti) perché stanca di me che per lei sono stato sempre un peso. Mi ha definito "terzo figlio problematico". Devo riconoscere che ha ragione, mi sono sempre aggrappato a lei, timoroso di fare le cose: dalle faccende di casa all'organizzare un viaggio, dal risolvere un imprevisto al trattare con gli operai per i lavori in casa. Purtroppo, sono sempre stato così: insicuro, bloccato. Mi sono laureato ma ricordo che ad ogni esame andavo solo se super preparato, ero terrorizzato dal fallimento, anche l'esame di terza media fu uno choc per me, non volevo farlo, fu il primo trauma di questo tipo. Dopo la laurea sono riuscito a vincere un concorso e ho iniziato a lavorare ma non sono mai andato a vivere da solo. Dopo poco mi fidanzai con quella che sarebbe diventata mia moglie e andai a vivere con lei, appunto aggrappandomi a lei in tutto e per tutto. Ora senza di lei mi sento disperato, sono tornato a vivere dai miei genitori e rimpiango la famiglia che ho perso per sempre. Sono stato un vigliacco, un marito pessimo e un padre assente. Ho trascurato le mie figlie in quanto sempre concentrato a recuperare il rapporto con mia moglie che mostrava dopo pochi anni di non sopportarmi. Purtroppo io non sono riuscito a cambiare. Ora mi sono aggrappato ai miei genitori anziani. Sono un eterno bambino che ha paura di crescere. Ho paura che non ci sia soluzione per me, tutto mi sembra una montagna troppo ripida da scalare e ormai ho perso la mia famiglia. Mia moglie si è disinnamorata per sempre. Sto pensando anche al suicidio per quanto sono disperato e sfiduciato da me stesso. Andrea

Caro Andrea,

Non sono d'accordo con la scelta di tornare a casa dei suoi genitori, spero si tratti di una scelta logistica del tutto temporanea, credo che sarebbe meglio per lei trovare un piccolo appartamento per sperimentarsi in questa nuova fase della vita che deve affrontare. Penso che lei non valuti abbastanza il percorso fatto finora e i risultati ottenuti, certo con ansia, ma tutti noi abbiamo ansia quando dobbiamo essere valutati. Tuttavia ha conseguito una laurea, ha fatto un concorso e ha ottenuto un posto di lavoro. Fin qui un percorso normale, poi si sposa, mette al mondo due figli e sua moglie perde interesse per lei, anzi per la sua mancanza di iniziativa, per il suo carattere. Va bene le relazioni coniugali non sono facili da affrontare, molte coppie si separano, ma sinceramente non credo che sia attribuibile solo al suo modo di essere, le relazioni sono complesse e ci sono tante variabili da valutare. Pensare a suicidarsi è un modo assurdo per non guardare dentro se stessi. Le consiglio di vedere uno psichiatra per riequilibrare il suo equilibrio a livello dei recettori neuronali e per guardare alla vita con più coraggio, i medici esistono per farci stare meglio, la depressione che l'affligge adesso, deve essere curata. Poi può iniziare un percorso di terapia individuale con chi vuole,  ma per tamponare la situazione è assolutamente necessario che veda uno specialista, si attivi subito e riprenda in mano la sua vita che può darle ancora tante belle opportunità 

Buona serata