Dott.ssa Maddalena Bazzoli

Dott.ssa Maddalena Bazzoli

psicologo, psicoterapeuta, ipnologo

A volte non sopporto più le persone che mi stanno vicine.

Salve, sono una ragazza di 21 anni. Vi spiego brevemente il mio “problema”: sempre più spesso mi accorgo di essere molto nervosa e stressata. Ci sono dei giorni che mi da fastidio tutto, quasi come se non riuscissi a sopportare niente se non stare sola con me stessa. E ci sono dei giorni in cui invece non ci penso minimamente, sono tranquilla e voglio stare in compagnia. So che scritto così sembra io sia bipolare, ma credetemi che non lo sono.
Mi succede molto spesso di essere a casa con mia mamma... e ogni cosa che fa mi irrita. A volte non riesco a sopportarla. Il solo respiro, gli sbadigli, rumori vari, anche solo quando mi chiede “cosa facciamo per cena?” mi infastidisce. Non so perché mi capiti, io le voglio bene, fa tanto per me anche se negli anni non mi ha mai dimostrato molto il suo amore.
Sono io che ho un problema? Cioè, perché mi capita di innervosirmi così tanto quando mi sta vicino per “troppo” tempo? Ci tengo a lei, ma quando sono lontana da casa sto meglio... mi piace comunque stare con lei, a volte facciamo alcune cose assieme, andiamo a fare un giro, shopping ecc... ma dopo 2/3 giorni non la sopporto più... vorrei solo andare via.
La nostra relazione madre-figlia non è sempre stata delle migliori, abbiamo caratteri molto diversi e finiamo per discutere spesso, finendo con lei che urla e io che piango. È così da quando ho memoria.
Non mi ricordo sinceramente di momenti davvero belli e felici quando ero piccola, di carezze o di baci.
Ha sempre fatto tutto il possibile per me, lo so, mi ha sempre mantenuta, aiutata, mi ha cresciuta, c’è stata quando ho avuto bisogno ecc... ma forse sentimentale è stata “assente” come mamma.
Forse sono io che chiedo troppo?
Perché a volte la “odio” senza apparente motivo?

Gentile Federica ha fatto molto bene a scrivere, ad esporre la sua sofferenza, è un primo passo per affrontare un problema che va certamente compreso e possibilmente risolto. La sua giovane età depone a suo favore perché avrà tutto il tempo disponibile per dipanare questa intricata matassa quale sembra essere il rapporto con sua madre. Ritengo che sia indispensabile fare un percorso di conoscenza di sé e di approfondimento delle dinamiche affettive di questa relazione affinché lei possa capire chi è veramente oltre ad essere figlia. Pertanto le auguro un buon cammino ...abbia fiducia nella psicoterapia..nell'alleanza con un esperto con cui collaborare per imparare a stare bene.