Dott.ssa Maddalena Biondi

Dott.ssa Maddalena Biondi

psicologo, psicoterapeuta, sessuologo

Le quattro fasi del comportamento sessuale

Il piacere sessuale, vissuto nella complicità dell'amore, è una delle esperienze più intense ed emozionanti che la vita ci possa regalare. Il piacere è un'esperienza semplice ma non banale, è gratuita ma va cercata con impegno, è sana ma usata male può uccidere, è presente in noi ma non per questo è automaticamente buona e giusta, è un buon programma biologico ma da noi attende un significato e un progetto. E' quindi necessario sapere almeno che cosa possiamo aspettarci dal nostro corpo e avere qualche semplice idea su ciò che accade dentro di noi quando ci eccitiamo o proviamo l'orgasmo.

Ciò che accade, quando viviamo un'esperienza sessuale può essere descritto con il succedersi, in un ordine preciso, di 4 fasi chiamate desiderio, eccitazione, orgasmo e risoluzione.

Non è necessario ogni volta completare la sequenza, ma sarebbe meglio non accedere alla fase successiva senza aver percorso quella che la precede. Sia nell'uomo che nella donna accadono eventi fisiologici molto simili, che rispondono allo stesso programma e attivano le stesse parti dell'organismo. Si sono ovviamente, delle piccole differenze, ma limitate alla forma e a qualche funzione degli organi genitali e, soprattutto, alla tendenza a reagire con tempi un pò diversi. Di solito è lenta e prolungata l'eccitazione femminile, più rapida sia nell'insorgere che nello scomparire quella maschile.

E' importante ricordare questa somiglianza fisiologica tra la sessualità dell'uomo e quella della donna, perchè con questa convinzione possiamo sviluppare una forma di rispetto molto più profondo di una generica attenzione rivolta al nostro partner. Se il percorso del piacere è davvero così simile, non possiamo proprio dimenticarci di dare all'altro ciò che cerchiamo per noi stessi.


E' molto importante, per chi si dispone a fare l'amore, conoscere gli aspetti essenziali di un'esperienza incarnata che permette di sperimentare e condividere il piacere sessuale attraverso quattro fasi diverse.

Fare l'amore non è un semplice atto, è piuttosto il farsi di un'intenzione, il disporsi verso l'azione, il divenire di un racconto.
Il più delle volte conviene iniziare a far l'amore dal desiderio, piuttosto che dall'immediata ricerca di un orgasmo. Molti disagi della sessualità derivano dall'incapacità di valutare ciò che sta accadendo al proprio compagno alla luce di ciò che, nella stessa fase, accade a noi stessi. Non è vero che un uomo debba necessariamente iniziare a far l'amore essendo già eccitato, come non ha senso che si arroghi il diritto di entrare nella vagina solo perchè si sente pronto e lo desidera. Con una tempistica appena un pò diversa, ai maschi e alle femmine accadono le stesse cose che, data la configurazione e le funzioni caratteristiche di ciascuno, producono risultati ovviamente diversi. Il desiderio, l'eccitazione, l'orgasmo e la risoluzione sono regolati dagli stessi sistemi e dagli stessi meccanismi. Gli effetti sono complementari, la logica la stessa.


FASE DEL DESIDERIO

Che per fare l'amore se ne debba avere voglia sembra così ovvio che non parrebbe proprio il caso di fare tante questioni sulla fase del desiderio.
Per molto tempo si è trascurato di studiare il momento "magico" in cui si crea la disponibilità, l'interesse e la motivazione a incontrare un'altra persona, usando il proprio corpo nell'intimità. In realtà, si è capito che molti disturbi della sessualità possono essere collegati a qualche problema di desiderio.

Una regola fondamentale da tenere in considerazione e': SI PUO' FARE L'AMORE SOLTANTO SE, IN QUEL MOMENTO, SE NE HA VOGLIA IN DUE, IN OGNI ALTRO CASO E' ASSOLUTAMENTE PROIBITO.

E' una regola elementare che tutti dovrebbero osservare quasi naturalmente, e che invece viene disattesa con una frequenza impressionante. Ci sono alcune situazioni molto preoccupanti nelle quali uno soltanto ha voglia di fare del sesso, mentre l'altro lo subisce. La più evidente di queste, fortunatamente meno probabile ma non trascurabile, è lo stupro (o qualunque altra forma di violenza fisica usata a scopo sessuale).

Ma senza necessariamente pensare subito alla violenza carnale possiamo trovare forme di costrizione o ricatto anche nei gesti più semplici della vita quotidiana.
Un uomo che si arrabbia perchè la sua compagna non ha voglia di fare l'amore con lui o che diventa scontroso e le tiene il muso ogni volta che riceve un rifiuto, utilizza comunque una sorta di ricatto. Se chi ci "attacca" dorme nel nostro letto e ci rende la vita impossibile ricattandoci in nome dell'amore, è difficile resistere alla tentazione di cedere.In fondo è nostro marito, basta aprire le gambe e non pensarci troppo!

Lui sarà soddisfatto e tutto tornerà come prima. E' dunque una violenza impercettibile ma ancora più odiosa.Tutto ciò deriva dal fatto che non esiste alcun diritto al fare l'amore soltanto perchè se ne ha voglia, e certamente tale diritto non lo si acquisisce con il matrimonio o con qualunque altro accordo tra le parti. molti invece ne sono ancora convinti.


Il caso più complesso di rapporti sessuali vissuti senza desiderio è quello dell'altruismo...

Non è affatto cosa buona fare l'amore soltanto per fare contenta un'altra persona, fosse anche quella che abbiamo sposato o alla quale ci siamo promessi. Soffrire per il bene degli altri è, in molti casi, un gesto di grande valore morale e sociale, ma la sessualità ha delle regole molto particolari che vanno rispettate per non tradirne il significato. Il bene del nostro compagno, per il quale spendiamo fatica, non può certo ridursi alla soddisfazione di un suo capriccio o allo sfogo di un bisogno oltre al resto, per sua natura, procrastinabile. Semmai il suo bene può derivare dall'incontro di due persone che vogliono godere, nella carne e nello spirito, del reciproco desiderio e del piacere sessuale. Per fare del bene usando il sesso, bisogna dunque, necessariamente, averne voglia e provare piacere. Non è quindi ragionevole la "prova d'amore" strappata, per esempio, alla fidanzata, come non lo è un gesto di compassione sessuale per la troppo prolungata astinenza del proprio compagno.


Ma quale meccanismo fa nascere il desiderio??


Cio' che accade nel corpo e nella mente è parecchio complesso e può dipendere da molti diversi fattori, ma è possibile riconoscere almeno tre importanti "sorgenti" del desiderio.
Una di queste è il sistema endocrino, che mette in circolazione dei potenti afrodisiaci naturali chiamati ormoni. Gli ormoni non sono le uniche sostanze prodotte dall'organismo ad avere questo potere, ma una cosa è certa: un pò della nostra voglia (e quindi anche quella del nostro partner) è offerta in dono dalla natura.

Un'altra importante sorgente di desiderio è la nostra mente, con i suoi pensieri, le fantasie, le emozioni, i ricordi e le attese. Sovente il flusso del pensiero attraversa qualche regione della conoscenza che suggerisce un'idea eccitante. Se il momento è opportuno e la si accetta come una buona idea, il desiderio sgorga immediato e si manifesta come un'intensa emozione. E' questa una modalità caratteristica degli esseri umani, che non sono vincolati ai meccanismi dell'estro (cioè non vanno periodicamente in calore). Ovviamente questo modo di produrre desiderio è estremamente soggettivo e i percorsi attraverso i quali nasce un pensiero erotico sono quasi imprevedibili.

La terza sorgente del desiderio sessuale si trova nel mondo che ci circonda. Tutti i nostri organi di senso raccolgono i messaggi in arrivo dalle persone e dagli oggetti che ci stanno intorno. Un odore, uno sguardo, un'immagine, una parola possono diventare seduzione, malizia, intesa e accendere in noi il più ardente desiderio. Usando i messaggi giusti si può dunque provare a far nascere in chi ci piace la voglia di fare l'amore. E' una strategia ancora di grande attualità, chiamata, da tempo immemorabile, CORTEGGIAMENTO.

I tre meccanismi appena descritti diventano ancora più efficaci in certi periodi della vita dominati da particolari emozioni: è molto probabile, per esempio, avere tanta voglia di fare l'amore quando si è molto innamorati o quando, nell'adolescenza, si va scoprendo che il sesso sarebbe ancora più bello se fatto con chi ci piace in modo speciale!


Desiderare ci spinge ad esplorare, a inventare strategie di approccio, a conoscere sempre più nell'intimo l'oggetto del nostro amore, a costruire o rinnovare un progetto di complicità, a giocare il gioco delle parti, a scommettere, rischiare, riprovare. Perchè presto si scopre che ognuno ha i suoi ritmi, i suoi momenti, prediletti, le sue vie per accedere all'amore. Ogni volta che il nostro desiderio sessuale non coincide nel tempo con quello del nostro compagno, possiamo e dobbiamo "fargli la corte". Per tutta la vita. Potrebbe non piacere, ma è l'unica risposta sensata, ragionevole e possibile.

Fare l'amore non è un diritto acquisito su nessuno e con nessun tipo di contratto. E' insensato regolare il desiderio attraverso un codice di diritti e di doveri.

LA SESSUALITA' UMANA TOLLERA SOLTANTO IL SISTEMA DELLE PROPOSTE, SORRETTE DAL RECIPROCO INTERESSE, DALL'AMORE E DALLA SEDUZIONE.

Con un uso inappropriato del desiderio sessuale aumenta il rischio, per se stessi e per il proprio compagno, di contrarre anche altri disturbi della sessualità e della relazione di coppia. Facendo l'amore per forza, ci si espone a disturbi dell'erezione e dell'eccitazione femminile, a disturbi da dolore sessuale quali il vaginismo e la dispareunia, a disturbi dell'orgasmo femminile e all'eiaculazione precoce o ritardata.

Una regola fondamentale per una buona sessualità e': SI PUO' FARE L'AMORE SOLTANTO SE, IN QUEL MOMENTO, SE NE HA VOGLIA IN DUE.

Come ci si deve regolare quando ha voglia di fare l'amore soltanto uno dei due? Ovviamente con la frase "fare l'amore" non si intende necessariamente il coito, ma qualunque gesto rivolto a cercare l'altro con un'intenzione sessuale: un bacio, una mano passata tra i capelli, una carezza speciale, uno sguardo insistito e innumerevoli altri. Non c'è bisogno di avere entrambi la stessa quantità di desiderio, ed è legittimo provare a far nascere il desiderio nell'altro usando lealmente, tutte le volte che si vuole, il corteggiamento, ossia il sistema delle PROPOSTE.

Nessuno ha il diritto di fare l'amore con nessuna persona, nemmeno in seguito a un contratto. La nostra intimità è inviolabile se non proviamo il desiderio di accogliere l'altro, e non è nemmeno negoziabile, a nessun prezzo. Nemmeno con il matrimonio acquisiamo il diritto di far l'amore con colui/e che abbiamo sposato e dunque non possiamo protestare se in qualche occasione non ce lo concede. Il sistema più vantaggioso che possiamo utilizzare è quello delle proposte, da preferire a quello delle richieste che, in caso di insuccesso, riporta a pensare in termini di diritti e doveri. Proporre significa mostrare desiderio, interesse e intenzione accogliendo con soddisfazione un "sì", rischiando un "forse" e accettando un "no". Un rifiuto non deve mai essere rivolto alla persona e dovrebbe segnalare la non disponibilità per quel momento. Meglio dunque se lo accompagniamo con una parola d'amore e di apprezzamento.

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