Dott.ssa Manuela Camera

Dott.ssa Manuela Camera

Psicologo, Psicoterapeuta

Ragazzo di 15 anni ha compiuto nel corso degli anni diversi furti

Salve, sono l'insegnante di un ragazzo di 15 anni. E' stato ritirato dalla scuola a causa del suo comportamento in classe adesso sta seguendo con me, da solo, delle lezioni il pomeriggio a scuola per prepararsi all'esame di terza media(io non faccio parte del suo corpo insegante, sono stata chiamata appositamente per seguirlo). Durante queste lezioni mi ha raccontato che ha compiuto nel corso degli anni diversi furti, a scuola e fuori, con i quali si mantiene. Ruba cellulari e portafogli, biciclette, è persino entrato in una casa. Non mi sembra intenzionato a smettere con questo comportamento. Mi ha detto che la madre ne è al corrente e che tollera questa cosa, mentre il padre (i due sono separati) non ne sa nulla. So che alla madre in passato è stato consigliato di portarlo da uno psicologo ma lei non vuole. E' molto fiero di riuscire a mantenersi da solo e di farla sempre franca. Io sono molto preoccupata e non ho idea di quale possa essere l'atteggiamento migliore da prendere con lui. Per adesso l'ho semplicemente ascoltato cercando di non prendere un atteggiamento autoritario/giudicante ma non so se questa è la cosa migliore. Cosa mi consigliate di fare? In che modo dovrei parlargli?
CArissima Azzurra, è molto bello che lei si interroghi e chieda una consulenza per interagire con un alunno, la sua attenzione è sul disagio del ragazzo. L'istituzione scolastica non sempre è all'altezza nel comprendere le difficoltà ed i disagi dei ragazzi, credo che purtroppo voi insegnanti siete chiamati ad essere esperti di molte materie, ma nessuno si preoccupa di darvi gli strumenti per interagire con i ragazzi, loro non hanno sempre bisogno di ricevere solo nozioni... In merito al suo disagio, l'unico consiglio che mi sento di dalle è quello di provare a metterlo in contatto con le sue emozioni, " cosa ha provato quando ha fatto il furto" " quando e se qualcuno l'ha scoperto" portare l'attenzione su di lui ed anche esprimere il suo disagio, quello che prova lei quando gli racconta di questi piccolo reati, paura, ansia... È vedere lui cosa prova. Il giudizio non serve a nulla, lui sa che quello che fa non va bene e se le ha detto quello che fa c'è una ragione... Forse sta chiedendo attenzione... Forse vuole essere aiutato... Ma certamente non giudicato, il giudizio crea un muro e non permette a due persone di entrare in contatto. I miei sono discorsi un po' lunghi difficili da scrivere... Comunque se lei è interessata potrebbe pensare di iscriversi ad un corso di Counsellor, potrebbe essere di grande aiuto per la sua formazione. Visiti il sito www.neazetesis.it. Chissà potrebbe essere di aiuto anche per il fururo. In bocca al lupo!