Dott.ssa Manuela Castrezzati

Dott.ssa Manuela Castrezzati

Psicologo, Psicoterapeuta

Ho 22 anni e purtroppo per me sono una grande ansiosa e una forte ipocondriaca

Buonasera a tutti. Ho 22 anni e purtroppo per me sono una grande ansiosa e una forte ipocondriaca. Non so bene come sia nata questa mia ipocondria, forse dalla paura dell'attacco di panico.. sono settimane che questa cosa sta peggiorando. Due anni fa ero più o meno nella stessa situazione: divorata dall'ansia, rimanevo sempre a casa per paura di sentirmi male fuori, prestavo attenzione ad ogni fastidio che sentivo nel mio corpo, avevo paura di morire da un momento all'altro con consapevolezza. Ho seguito poi un percorso psicologico che mi ha aiutata molto. Da qui a un mese però sono di nuovo a terra. Non so darmi spiegazioni, ho sempre paura che qualcosa non va, mi sento stanca e priva di vita, e la cosa mi fa arrabbiare tantissimo perchè io amo la vita e amo e voglio essere felice.. invece piango spesso, sono ipersensibile l'ipocondria e l'ansia mi soffocano, ho dovuto iniziare a prendere ansiolitici ( non tutti i giorni) perchè un mese fa mi è venuto un attacco di panico fortissimo e anche questo mese ( mi sono accorta che cosi forti mi vengono quando sono più instabile infatti il giorno dopo o il giorno dopo ancora mi arriva il ciclo). volevo iniziare un percorso di psicoterapia dopo aver fatto la visita dal dottore. ( nonostante il mese scorso sia andata al pronto soccorso e polmoni e cuore andavano bene ma ci devo sempre sbattere la testa). Non voglio cadere in depressione, voglio assaporarmi la vita fino in fondo.. Spesso mi chiedo: è possibile che sia l'ansia a provocarmi tutto questo? oppure è una psicosi o disturbo della personalità? grazie per aver letto le mie turbe psicologiche ehehe vi ringrazio anticipatamente e vi auguro una buona domenica.

Cara Chiara, la sua domanda è sfaccettata e complessa e certo merita una risposta altrettanto ricca. Qui, in due righe, posso solo farle presente che l'attacco di panico, se è di questo che soffre, non va considerato come una patologia, ma come un sintomo, il sintomo di qualcosa nella sua vita, che non “gira”, che forse ha perso la sua funzione, che non trova una sua collocazione. Lodo decisamente la sua decisione di affacciarsi a un perscorso di psicoterapia, dove troverà qualcuno capace di ascoltarla e di accompagnarla. Non si preoccupi di dover prendere gli psicofarmaci, per ora: non è necessariamente una scelta negativa. Se non avesse ancora un terapeuta di fiducia e se vuole io sono disponibile: ricevo a Collebeato. Trova I recapiti nell'apposita sezione di Psicologi Italia.

Le faccio tanti auguri.