Dott.ssa Manuela Iona

Dott.ssa Manuela Iona

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

Nei rapporti con gli altri provo completa sfiducia

Buongiorno desidero ringraziare tutti i professionisti che hanno accolto la mia scorsa richiesta di aiuto con viva partecipazione. Ho letto ogni risposta e compreso che ho omesso di dire alcuni elementi importanti per ricevere eventuali indicazioni su quale possibile strada intraprendere. Avevo raccontato la mia storia parlando solo del rapporto con mia madre e delle dinamiche che avvengono tra noi. Il problema reale è che indipendentemente dai motivi che possano averla spinta ho subito maltrattamenti e aggressioni verbali che oggi mi portano ad avere reazioni emotive davvero peculiari. Nei rapporti con gli altri provo completa sfiducia, totale diffidenza e sospetto. Nella mia percezione di pericolo divento davvero aggressiva, perdo la ragione, teatrale, in balia delle mie emozioni e metto me stessa in pericolo con scelte impulsive e compromettenti. Per esempio abbandonare il posto di lavoro perchè un collega mi ha “aggredito“, oppure prendere la macchina in piena notte per raggiungere un compagno a 300km di distanza per una collega un po troppo intraprendente. insomma non è vita. Le mie reazioni sono destabilizzanti per me e per gli altri. Quindi,vi chiedo... dopo 5 anni di terapia dallo psicologo, perché non sono riuscita a migliorare nulla? mi sono chiesta se esistono terapie che permettano di scavalcare la mente lucida e raggiungere l'inconscio, riprogrammarlo e affrontare irrisolti violenti e infantili. Spero davvero in una vostra risposta e spero che tra voi ci sia la persona che mi darà una mano. Con affetto C.

Cara Christelle,

ora si tratta di ricominciare ad avere fiducia nelle persone. Se non ci si è potuti fidare della propria madre, è difficile fidarsi degli altri. Lo psicologo le sarà di grande aiuto: ma nella sua lettera c'è il seme del dubbio anche verso di lui e ciò fa capire che non si è ancora "messa in gioco" affettivamente neanche con il suo terapeuta. Penso che sia di questa tipologia la sensazione di pericolo a cui fa cenno nella lettera: il pericolo conseguente alla sensazione di non potersi mai fidare. Scrive poi di perdere la ragione: rifletta sulle conseguenze dei maltrattamenti e delle aggressioni verbali a lei inflitte da sua madre (da bambina?). Certamente non percepiva una ragione possibile per tali comportamenti ed è probabile che al presente alcuni stimoli della sua sfera dell'affettività inneschino lo stesso vissuto e poi la rabbia e quindi l'aggressività.