Dott.ssa Manuela Iona

Dott.ssa Manuela Iona

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

Nella mia mente so di poter dare tanto ma nel concreto non ci riesco

salve, mi chiamo camilla ho 20 anni. recentemente sono uscita da una pesudo-relazione. avevo un amico con il quale ho condiviso tutto per tre anni: vacanze da soli, compagnia di amici, stessa scuola, passeggiate soli, film insieme a casa dell'uno o dell'altro e con cui mi sentivo tutti i giorni tutto il giorno per messaggio e almeno una volta al giorno per telefono. per me era tutto e tutta la mia vita girava intorno a lui. ovviamente tutto questo mi ha portato ad innamoramene ma lui non ha mai ricambiato e, da poco tempo, ha iniziato una relazione con una delle mie migliori amiche. il nostro rapporto è totalmente chiuso e io sono stata male come se ci fossimo lasciati. ora, io so che la nostra non si può definire relazione, mi chiedo quale sia il mio problema perché ora non provo attrazione per nessun ragazzo e generalmente se provo qualcosa appena capisco di essere ricambiata, mi paralizzo e il mio interesse svanisce. nella mia mente so di poter dare tanto ma nel concreto non ci riesco e mi sento come se non fossi capace. mi “innamoro“ di personaggi come per esempio attori, che dentro di me so che non posso avere, come se avessi paura della vita reale. non so quale sia il problema di questa storia ma ci soffro molto. grazie mille!

Cara Camilla,

è ancora molto giovane e tutte le strade sono aperte davanti a lei, di conseguenza non si scoraggi. La pseudo-relazione che ha vissuto forse è stata adolescenziale da parte di tutti e due. Perchè nessuno dei due ha preso l'iniziativa di stringere il rapporto? Siete stati bene come amici, probabilmente siete cresciuti anche grazie alla vostra frequentazione. Scrive poi che "tutta la sua vita girava intorno a lui" e questo richiama una mentalità arcaica e distorta (anche se frequente) di concepire un legame. Il continuo bisogno della presenza fisica dell'altro e  il fatto di percepirlo come "baricentro" della propria esistenza riconducono a una mancanza di completezza individuale.  Il nostro baricentro non deve trovarsi dentro un'altra persona, ma dentro di noi.Ciò non significa non avere rapporti affettivi, al contrario, solamente con un buon equilibrio psicologico si può apprezzare l'autentico scambio relazionale e affettivo. Anche la sua sensazione di paralizzarsi nel caso di apprezzamenti conferma questa ipotesi: una parte di lei profondamente sa che le occorre crescere ancora un po' per poter amare una persona diversa da sè stessa.