Dott.ssa Manuela Schiavone

Dott.ssa Manuela Schiavone

Psicologo, Psicoterapeuta

Vivo con l'ansia addosso ogni mio passo è controllato

Salve, sono una ragazza di 17 anni e ho un problema con i miei genitori, più precisamente con mia madre. A scuola sono sempre stata tra le prime e nonostante i professori mi elogiassero sempre a mia madre non bastava (e non basta tutt'ora) mai. Sono costretta a rimanere in casa tutti i giorni, non mi è permesso uscire nemmeno il pomeriggio per prendere un caffè, è il sabato dalle 7 alle 22 posso vedere i miei amici. Avevo un ragazzo, ma a causa di mia madre che per il quale non provava simpatia, sono stata letteralmente COSTRETTA a lasciarlo. Vivo con l'ansia addosso, ogni mio passo è controllato, non nascondo che ho pensato di farla finita e far ricadere la colpa su mia madre spiegando che l'intera azione era avvenuta a causa sua. Non so che fare perché con lei non si può avere un dialogo, mi aggredisce e mi insulta senza voler sentire ragioni. Per favore aiutatemi, grazie.

Cara Giulia,

innanzitutto complimenti per il coraggio che hai di esprimere i tuoi vissuti emotivi. Nella tua storia sembra esserci un “vivere dentro casa” e un “vivere fuori casa” e pare che i due mondi non possano incontrarsi. Di questo pare che tu attribuisca a tua madre l’intera responsabilità di quanto accade. Dalle tue parole emerge un’assenza di dialogo, o meglio un dialogo fatto di aggressività e insulti in cui non c’è possibilità di ascolto. Non si comprende però la composizione del tuo nucleo familiare: Sei figlia unica? Vivi solo con tua madre? Hai parenti nelle vicinanze? Questi elementi sono importanti perché sono molto utili a “capire” la posizione di tua madre e i suoi stati emotivi. È una donna senza partner che si trova da sola ad  educare i figli? È spaventata? Soffre? Lavora? Ha vicino persone di supporto? “Capire” non significa “giustificare” ma aprirsi ad una relazione autentica in cui tu, Giulia, puoi essere parte attiva. Non più vittima ma protagonista. Non più bambina che vuole le cose in un certo modo o si arrabbia ma come giovane donna di quasi 18 anni che ha in sé la capacità di veder oltre e comprendere le persone con cui si relaziona, in questo caso tua madre. Ora sei anche tu “adulta” e puoi iniziarlo tu un dialogo con tua madre per scoprire le ragioni del suo comportamento apparentemente incomprensibile. Forse ti potrai sorprendere di cosa emergerà. In questo potrete farvi supportare dall’aiuto di un esperto di Terapia Relazionale e Familiare. Parla con tua madre e “ascoltala” con il cuore. I gesti estremi distruggono solo situazioni già distrutte e non rappresentano mai una soluzione efficace. È semplice distruggere, basta veramente poco. La cosa più difficile è costruire e dalle tue parole non mi sembri una persona che ama le cose facili. Questa per te è una vera occasione di crescita interiore. Ti auguro di trovare la giusta determinazione per costruire il ponte che ti ricollegherà a tua madre, ma come donna che si relaziona ad un’altra donna. Madre e figlia.