Dott.ssa Marcella Angioni

Dott.ssa Marcella Angioni

Psicologo, Psicoterapeuta

Non saper disegnare può essere sintomo di incapacità emotiva?

Buonasera,
sono la mamma di un bambino di 4 anni che non ama disegnare ed ha difficoltà a prendere bene la matita, afferrandola, ad esempio, come fosse un bastoncino di legno con cui suonare.
Quando gli propongo carta e colori o acquerelli mi chiede di disegnare io al posto suo e quando lo fa realizza solo qualche linea o arco scegliendo solo un colore.
È un bambino molto attivo, curioso e decisamente movimentato. Incredibilmente bravo con i Lego ed ama molto i libri riuscendo a leggere in autonomia molte parole quando è particolarmente interessato alla storia. Inoltre ama fare i puzzle che completa rapidamente e senza troppe difficoltà e giocare con il dido, anche se richiede sempre la presenza mia o del padre, gestendo con ansia e difficoltà i momenti di solitudine.
Ho letto che la difficoltà o reticenza a disegnare potrebbe essere legata alla difficoltà di esprimere le proprie emozioni, ed è proprio per questo che vi scrivo.
Nonostante possegga un linguaggio molto forbito per la sua età, morde, e spessissimo non lo fa quando è arrabbiato o contrariato, ma il più delle volte quando è imbarazzato o particolarmente eccitato e felice. Spesso mi dice che i suoi morsi per me sono morsi d'amore, ma ovviamente quando morde i suoi compagni si crea il problema, perché i morsi posso essere forti.
Al contrario quando è arrabbiato tende a dare colpi, solitamente agli oggetti, dicendo di voler rompere le cose o di volersi fare male.
Io, totalmente incompetente, tento di aiutarlo al massimo del mio minimo, ma mi rendo conto che ci sia molto che lui non riesca ad esprimere e vorrei al contrario poterlo aiutare capendo quale possa essere la strada migliore.
Grazie

Buongiorno,

non mi risulta che ci sia alcun nesso diretto tra incapacità di disegnare e sviluppo emotivo.

Ciò che colpisce della lettera è la ricerca di normalità e risposte chiare, relative un bimbo tanto piccolo..... In realtà nella lettera stessa c'è la "risposta" ai suoi dubbi, ovvero, il bambino è piccolo, crescerà, imparerà a gestire i morsi, la relazionalità, il gioco, lei, da parte sua non può accontentarsi di "dare il massimo del mio minimo".

Si prenda cura di sè dal punto di vista delle competenze e abilità genitoriali, facendosi sostenere da uno psicologo in un percorso genitoriale psicoeducativo. Deve imparare a non accontentarsi della risposta di un bimbo piccolo che parla di "morsi d'amore", ma deve essere una mamma in grado di aiutare il bambino a capire che i morsi sono sempre morsi, che fanno male, che c'è un altro modo per far sentire l'amore. Deve dare lei per prima i messaggi educativi corretti, e deve farlo con competenza e serenità, così come è giusto per un bimbo in crescita che sta semplicemente esplorando tutte le sue possibilità. 

Cordiali saluti

Dr.ssa Angioni