Dott.ssa Marcella Angioni

Dott.ssa Marcella Angioni

Psicologo, Psicoterapeuta

Mia madre non vuole che vada via di casa

Buonasera. Scrivo perchè mi trovo in una situazione molto difficile ed ho bisogno di aiuto.
Ho 29 anni e vivo a casa dei miei genitori, da due anni anche il mio fidanzato vive a casa dei miei genitori, ed ora che abbiamo finalmente la possibilità di andarcene (ossia andare a vivere due piani sotto rispetto a dove sto adesso) i miei genitori non vogliono che ce ne andiamo. So che la mia situazione è un po’ particolare, ma vivere a casa loro per varie ragioni è stata l’unica scelta che abbiamo avuto, e sarebbe dovuta essere momentanea. È una situazione innaturale che ci va stretta, tuttavia la casa dove abitiamo è molto grande e finora è stato tollerabile. Ora peró abbiamo una base economica più stabile, e vogliamo crearci i nostri spazi, ma i miei non vogliono.
Ce ne saremmo già andati se non fosse che i miei hanno effettivamente bisogno di noi: mio padre ha 92 anni ed è allettato e mia madre, sessantenne, si occupa di lui in tutto e per tutto, ed è esaurita. Mia madre l’anno scorso ha anche avuto un cancro dal quale, fortunatamente, è guarita, ma in ogni caso non splende di salute: prende molti sonniferi, è sempre piena di dolori, non lavora, non ha hobbies, ed ha poche amicizie che vede sporadicamente. È la badante di mio padre, e credo che l’unica cosa bella della sua vita sia io.
Io amo profondamente mia madre, per lei mi taglierei un braccio, ma vivere cosi è deprimente.
L’altro giorno ho detto a mia madre, a seguito di una lite, che me ne sarei andata. Non credevo fosse una grande tragedia, alla fine sarei andata a vivere due piani sotto, sempre nello stesso villino familiare, ma l’ha presa malissimo. Mi ha scritto una lettera di addio, ha messo il muso per giorni, mi ha iniziato a trattar male senza motivo, finchè alla fine mi ha apertamente detto che ha bisogno di me e del mio ragazzo e del nostro sostegno (anche psicologico) dentro casa. Io la capisco. Se me ne andassi, rimarrebbe a vivere da sola in una grande casa polverosa, a fare da badante ad un anziano che per l’80% delle volte la tratta come una serva, senza avere un lavoro, senza passioni, senza nessuno, andando a dormire alle 21.30 carica di sonniferi e degli insulti di mio padre. Sola. Mi viene da piangere se ci penso. Mia madre è una persona buona che ha dedicato la sua vita agli altri e non è giusto che finisca così. Eppure rimane il fatto che vivere con il mio fidanzato a casa dei miei genitori (uno allettato, l’altra mezza depressa) in una casa tetra antiquata e cupa dove non viviamo la nostra giovinezza è sbagliato.
A seguito della reazione negativa di mia madre alla decisione di andar via di casa me ne sono andata in un’altra stanza ed ho pianto molto, ed alla fine, mettendo da parte i miei desideri, le ho detto che saremmo rimasti con lei, senza nemmeno consultare il mio fidanzato (il quale erano 3 giorni che imbiancava e ripuliva l’appartamento dove saremmo andati). Inutile dire che non è stato contento, peró ha capito.
Da quando ho preso questa decisione mi trovo in un momento di confusione totale.
È chiaro che i miei genitori hanno realmente bisogno di me, ma è altrettanto chiaro che se non forzo la situazione mia madre non mi lascerà mai andare.

Sono due giorni che continuo ad arredare e a pulire l’appartamento nel quale sarei andata a vivere, nonostante ho deciso che non andró più. Ho comprato piante lampadine e tappeti e non so perchè lo stia facendo, da una parte nel mio cuore nutro la speranza che mia madre si rassereni e mi liberi, che mi accompagni con gioia in questo momento della mia vita, ma poi torno lucida e mi rendo conto che questo non avverrà mai perchè i miei sono anziani e malati e devo stargli vicino.

Cosa devo fare…

Cara, vai.

Sai anche ti che devi, anzi vuoi, andare.

No in importa cosa hai detto a mamma, non importa quante lacrime e quanti ragionamenti hai fatto per auto convincerti. È il tuo momento, anzi il vostro momento di prendere il volo. E allora vola.

Cerca di capire se i tuoi hanno qualche diritto ad avere un sostegno, una badante, un sostegno legato di qualche tipo da parte del comune (l'ex 62 ad esempio....). Cerca di capire come fare avere loro una mano, ma il tutto sapendo, perché tu lo sai, che quell'auto sarà tuo solo in parte. Salirai due piani e sarai un aiuto ogni giorno un po', ma poi tornerai alla tua vita. Attenta a non farti risucchiare in una vita che non è la tua, ma è di tua mamma. È sua la responsabilità delle sue emozioni e non è tuo il dovere di sostenere tutto il suo peso. Farai, ne sono certa, ciò che una buona figlia può fare, ma non di più. Non ha nessun senso sacrificare la propria vita nella sua totalità per permettere agli altri di vivere bene, anche se questi sono i propri genitori.

Tutto ciò chiaramente ha e avrà un un forte impatto su te, consiglio di cercare in sostegno psicologico e psicoterapeutico adeguato

Un saluto