Dott.ssa Marcella Angioni

Dott.ssa Marcella Angioni

Psicologo, Psicoterapeuta

ansia sociale

Salve, mi chiamo Luca e ho 17 anni.
Negli ultimi due mesi ho incominciato a isolarmi e a chiudermi in me stesso per evitare le situazioni sociali per paura di apparire ridicolo, inadeguato, fare la cosa sbagliata e ricevere una critica o un giudizio negativo. Non riuscendo a parlarne apertamente con nessuno ho iniziato ad andare da una psicologa e raccontarle un po' la situazione. Allo stesso tempo però, non ricevendo da lei subito delle risposte o analisi su quello che mi stava succedendo, ho incominciato a documentarmi su internet riguardo vari disturbi mentali, sintomi e cause (soprattutto riguardo il disturbo d'ansia sociale).
Ora non capisco se avendo cercato informazioni su internet questo influenza il mio comportamento sociale e la mia visione degli altri. Dovrei parlarne con la psicologa oppure lasciare che sia lei a capire se c'è effettivamente un disturbo?
Grazie

Buongiorno Luca,

a cosa ti serve avere un'etichetta? A cosa ti serve una diagnosi con un nome preciso?

Può darsi che serva tempo per capire cosa hai, a livello di "nome specifico del disturbo", così come potrebbe darsi che la tua psicologa abbia già fatto la diagnosi ....ma non ritenga utile dirtela. Prima cosa, puoi parlargliene e chiedere. Seconda cosa....puoi cercare di riflettere su "a cosa mi serve l'etichetta?".

A volte sapere "il nome" del diario altro non fa che dare un sospiro di sollievo, finalmente c'è una risposta....ma quel "finalmente" diventa una gabbia. Come? Così: ora so cosa ho. Se cambio o miglioro....cosa divento? Non lo saprò di nuovo....E allora - paradossalmente - ora che so cosa ho, non cambio. Sto fermo. La diagnosi diviene una gabbia.

Chiaramente tutto ciò non avviene a livello conscio e consapevole, ma ciò non toglie che divenga una gabbia....

Parla con la professionista che ti segue e rifletti con lei.

Buona strada!!!