Dott. Marco Di Bartolomeo

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Psicologo

Mio figlio ventenne chiuso in casa davanti a un pc

Buongiorno.
Cercando su Internet ho trovato il vostro sito: vorrei brevemente raccontarvi la storia di mio figlio, chiuso da tempo in casa davanti ad un computer dove passa le sue giornate intervallando con una suonata al pianoforte (studia al conservatorio). Carattere introverso, con scarsa autostima di se, ormai è piu di un anno che non esce di casa.
Io padre severo che ha subito un altrettanto padre severo...non ho mai avuto con lui un buon rapporto. Più volte ci siamo scontrati nel dialogo, che spesso è terminato con scatti d'ira da parte mia.
Mia moglie molto presente e amorevole con lui per non farlo sentire solo.
Mi sono imposto di aiutarlo non so come e per questo vorrei confrontarmi al fine di riuscire quanto meno a migliorare le relazioni.
Nell'attesa di un vs. riscontro saluto cordialmente.

Gentile Gerardo,

il suo racconto risulta abbastanza chiaro, altrettanto tale traspare il suo stato d'animo. Purtroppo il periodo attuale non aiuta per niente suo figlio, influendo negativamente su un umore già di per sè basso. La nota positiva, a mio avviso, è che suo figlio studiando al conservatorio non ha abbandonato la musica, anzi suona quotidianamente il pianoforte. Questa sua passione potrebbe aiutarlo molto nella costruzione e nell' innalzamento della propria autostima... in ogni caso si ricordi che suo figlio fortunatamente possiede entrambi i genitori, quindi non lasci il compito esclusivamente a sua moglie di trasmettere amorevolezza, comprensione e tanto altro. L'essere stato figlio di un padre severo non può e non deve essere per lei una giustificazione, cerchi di ricordare il dolore che ha provato durante la sua adolescenza o gioventù e cerchi di essere il padre che probabilmente le è mancato. Il chiedere un confronto è indice di buoni propositi e tanta voglia di migliorare la vostra relazione, si trova sicuramente sulla buona strada, cerchi di mettere da parte o quanto meno impari a gestire i suoi scatti di ira, e cerchi di usare una comunicazione più assertiva con suo figlio. In fondo lo meritate entrambi.

Spero di essere stato di supporto, buona fortuna.

Dott. Marco Di Bartolomeo

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