Dott. Marco Ventola

Dott. Marco Ventola

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

Sono un fallito e non vedo un futuro

Salve,

ho 36 anni e sinceramente non riesco a vedere un barlume di speranza per il mio futuro. Sono uno studente universitario, esageratamente fuori corso, con poche esperienze lavorative, diciamo quasi inutili.

Sono ancora iscritto all'Università, facoltà di medicina, perché spero un giorno di laurearmi e di avere qualche possibilità in più, per lavorare ed avere una vita che mi gratifichi almeno un minimo. Penso di soffrire di depressione perché non riesco a fare nulla, tutto mi viene difficilissimo o rimando.

Avevo una ragazza qualche anno fa, ma pochi anni fa ci siamo lasciati, perché lei voleva sposarsi, ma non con uno studente, ho cercato lavoro ma over 30 e con il mio curriculum in cui c'è scritto solo nome cognome ed indirizzo nessuno mi prende in considerazione, non lo farei nemmeno io.

Mio padre dice che sono un fannullone parassita, mia madre dice che dovrei crearmi un lavoro, ma cosa, non so fare nulla perché non ho mai fatto nulla di concreto. Dal punto sentimentile più o meno è lo stesso, le migliori sono già sistemate sentimentalmente con famiglie, restano gli scarti, gente che nn sa stare in nessun tipo di relazione.

E così i miei giorni passano velocemente non concludendo nulla. Vorrei cambiare, ma non so da dove partire, poiché sono demotivato dal fatto di avere 36 anni e tutto mi è precluso, quasi rassegnato, penso che sia questo il cuore del mio problema.

Per la società dovrei essere già sistemato, invece non ho concluso ancora nulla e non concluderò nulla ancora per un bel po'.

Non so da dove partire.

Buonasera, 

è vero non concluderà nulla così come non ha concluso nulla fin ora. Realizzerà il suo piano di fallire in ogni cosa. A meno che...

a meno che inzii a comprendere i motivi per cui si sabota così brillantemente. Perchè fallirà in tutto ma riesce brillantemente nel viversi come vittima che non sa da dove partire e rianimarla, temo, sarà tutto tempo perso. 

Cosa le rimane? Probabilmente inziare un percorso di Psicoterapia, non per curare una fantomatica depressione, ma per farsi carico della sua esistenza! Per ripensare alle sue emozioni in maniera costruttiva. Le mie parole non vogliono essere un giudizio su di lei, in nessun modo! Spesso ci ritroviamo a sentirci vittima delle nostre scelte, dei nostri problemi. Ma la vera differenza la fa la capacità di dare un colpo di reni e buttare il cuore oltre l'ostacolo. Per quello che racconta sembra aver costruito un progetto di solitudine. Contatti un bravo psicoterapeuta per trasformare tutto questo in un progetto di vita interessante! 

Nel frattempo le posto un link di un role playng che ho sviluppato e che penso faccia al caso suo! Rispecchia molto quello che ha raccontato: emotionalboard.it/gioco/annalisa/

In bocca al lupo e buon cambiamento!