Dott. Marco Ventola

Dott. Marco Ventola

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

Ho sempre sofferto per l'eccessiva propensione di mio marito a stare fuori casa

salve ,spero tanto in un vostro aiuto a capire la mia situazione. Sposati da 25 anni, ho sempre sofferto x l eccessiva propensione di mio marito a stare fuori casa .Doppi lavori,studio ,carriera e tutto ciò che ne consegue: riunioni ,cene ,convegni.Ogni volta che ho cercato di spiegargli quanto questo mi facesse sentire sola lui reagiva usando il bisogno di denaro.Non sempre vero, anche quando ho iniziato a lavorare anche io non è cambiato granchè. Talvolta nelle discussioni ci ha trattati di ingrati x i suoi sacrifici ,solamente perchè chiedevamo più tempo e meno soldi. La sua carriera è stata sempre confusa ,piena di intoppi ma lui cambiava strategia. IN famiglia è sempre stato presente solo se richiesto.Attaccamento morboso al lavoro , esagerata disponibilità anche con le persone ,addirittura è lui a imporsi quasi x rendersi utile. Maschi e femmine ,naturalmente le donne mi ingelosiscono.Ho fatto tanta psicoterapia perchè mi sono sempre ritenuta responsabile di questa situazione ,x un periodo ha collaborato alle sedute anche lui ma ha smesso presto,troppo presto. Tra alti e bassi eccoci ancora insieme ,dice di amarmi e di non volersi separare ma non cambia ,anzi il lavoro è sempre più impegnativo.IO soffro di una serie di ansie ,lavoro su me stessa perche vorrei tenermi stretta la famiglia.Ho provato tanti modi ,tentato diversi approcci ma mi sembra tutto vano.mi aiutate a capire che personalità potrebbe avere,e come potrei capirlo e aiutarlo se ce ne fosse bisogno? Un altro argomento è la sua esagerata disponibilità con tutti,si nutre di approvazioni altrui e le nostre ,in famiglia ,sembra non lo tocchino .AIUTOOOO .grazie

Gentile utente, ho letto con attenzione la sua email e mi pare di capire che il problema riguardi il suo percepire suo marito come disinteressato a lei e alla famiglia che avete costruito insieme. Da una parte lei si sente presa dal desiderio di possederlo (la gelosia, il volerlo vicino controllandolo e richiedendo continue conferme affettive) dall'altra lo percepisce come in fuga da lei come se cercasse continuamente scuse per vivere una vita distante, separata.

E' un pò come se dicesse: non sono interessante per mio marito, e la dimostrazione è che preferisce gli altri e il lavoro a me (la disponibilità verso gli altri). Ora mi chiedo e le chiedo: cosa condividete insieme? Quali cose "terze" fate in coppia? Perchè sembra che lei lo voglia trascinare in casa e lui scappi a gambe levate.  In fin dei conti mi pare di capire che in realtà lamentandosi di suo marito lei si stia lamentando di se stessa e della sua scarsa capacità attrattiva, del suo scarso essere interessante agli occhi di suo marito.

Se potesse rassicurarsi sulla sua competenza ad essere interessante, magari potrebbe coinvolgerlo nel fare qualcosa di piu' divertente di una psicoterapia! ;) Potrebbe iniziare a stare con lui in maniera diversa, senza darvi reciprocamente per scontati. Le segnalo il centro del Cespig (www.cespig.it) centro per le problematiche di amore e gelosia dove magari potrà approfondire meglio. Nel frattempo la saluto e le invio i miei piu' cordiali saluti,