Compagno, amore di una vita e casa nuova. Come uscirne?
Buongiorno, sono una donna di 45 anni, convivo da circa 12 con il mio compagno con cui ho una relazione da circa 12 anni. Abbiamo da poco acceso un mutuo insieme per acquistare una casa dove trasferirci. Da qualche mese è tornato in città dopo anni all'estero quello che ho sempre considerato l'uomo della mia vita e che mi aveva lasciato circa vent'anni fa per poi avere un figlio con la sua compagna storica, da cui ora è separato. Inutile dire che le mie resistenze sono cadute in breve tempo e al momento ci frequentiamo da circa 6 mesi. Anche lui dice di amarmi da sempre, tanto che mi chiede quasi ogni giorno di lasciare il mio compagno ed andare subito a convivere con me, ma tra mutuo, lavori di ristrutturazione e legami familiari la cosa per me non è semplice nè immediata. Sono sempre stata consapevole di essere nel profondo innamorata di lui, ma quello che c'era col mio compagno era un bellissimo rapporto fatto di stima reciproca, fiducia e tanto affetto e che adesso sto distruggendo giorno per giorno, con bugie e freddezze. Devo assolutamente prendere una decisione, ma faccio fatica a capire come fare e dove sbattere la testa. Vorrei che il mio "amante" prendesse il posto del mio compagno per magia, per poter finalmente vivere liberamente la mia storia, da sempre tenuta solo dentro di me. Vorrei soprattutto non fare male a nessuno e al momento ne sto facendo tanto a me.
Buon pomeriggio Isabella,
leggendo queste sue parole, un personaggio mi è subito balzato in mente; la bella addormentata. Non so se ricorda l'intrepida attesa di quest'ultima nella speranza che arrivi il principe azzurro. Un'attesa che nel suo caso è stata sicuramente vincente data la fortuna che ha avuto di incontrare, nel frattempo, questo "bravo" cavaliere con il quale ha progettato l'idea di costruzione della propria vita e famiglia.
Mi permetto di dirle che, e mi perdoni se sbaglio, la sua morigeratezza è diventata bramosia quando ha incontrato nuovamente il suo principe.
L'urlo dormiente della sua anima ha reclamato, forse giustamente, ciò che fin ora non si era concessa.
A questo punto mi verrebbe da chiederle:
in un bivio in cui nulla appare chiaro ed anzi le genera molto dolore, sarebbe opportuno augurarsi un rapporto stabile senza nè picchi nè baratri in cui appare tutto bianco (anche se nessun equilibrio artificioso resiste al turbamento) oppure abbandonarsi alla passione travolgente di un vecchio amore rinato dalle ceneri, un pò come la fenice?
E se la voglia di seguire quel principio potesse garantirle tutto ciò di cui a bisogno e questo le verrebbe garantito, sarebbe ancora incerta sul da farsi?
Un famoso autore scrisse "Una volta deciso che una cosa può essere fatta bisogna solo trovare il modo" - A. Lincoln
Spero tu possa trovare quanto desideri.
Dottoressa Margherita Silei