Bambina di 4 anni timida o soffre di ansia
Buongiorno, ho una bambina di 4 anni, già da piccolissima voleva stare solo con le persone più vicine a lei e con la quale si sentiva più al sicuro, quindi, io, il papà, il fratello e la nonna materna. Crescendo ho notato difficoltà nel rapportarsi con gli altri bambini, a scuola le maestre mi dicono che passato il primo periodo adesso interagisce con gli altri, ma in attività dove si sta in classe. Nelle feste di classe ad esempio, non balla, non gioca, sta seduta in un angolino e interagisce solo se viene interpellata. Non posso lasciarla da sola ai compleanni o ad altri eventi, io devo sempre esserci, se siamo a feste o matrimoni, anche in presenza di altri bambini, lei sta sempre con me e con nessun altro, io devo giocare con lei e se provo anche solo ad allontanarmi un attimo piange a dirotto. Non permette a nessuno di toccarla, baciarla o semplicemente stringerle la mano. È estremamente timida , non riesce a tenere testa agli altri bimbi, quelle poche volte che interagisce e temo che tutto questo influisca sulla sua indipendenza. Premetto che io non sono una madre troppo apprensiva e appiccicosa. Cosa posso fare? Non capisco se è semplice timidezza oppure posso fare qualcosa per aiutarla. Ho pensato più volte di andare da uno psicologo infantile, potrebbe aiutare?
Buon pomeriggio Maria,
L'età dello sviluppo è un'età cruciale quanto di estrema delicatezza.
I bambini reagiscono ed usano gli strumenti che meglio credono e che, soprattutto, hanno a disposizione per affrontare la propria crescita.
Heinlein, un famoso scrittore, disse provocatoriamente "Non ostacolate i vostri figli rendendo loro la vita facile".
A volte ciò che noi adulti consideriamo "difetto", non vuol dire che lo sia anche per loro.
In un percorso di crescita, volendo far in modo che un figlio diventi il più possibile pronto e arguto nell'affrontare il mondo; secondo te: sarebbe opportuno incalzarlo a capire, a sforzarsi di essere, a cercare di dirottare ciò che sta tentando di diventare oppure lasciarlo libero, ricordando che se ne avrà necessità, troverà sempre dietro di sè i suoi genitori a spiegargli il mondo?
Lungi da me il deviarti da un'aiuto concreto che potresti realizzare per tua figlia ma in quanto professionista nel settore mi sentirei di consigliarti che molto volte aiutando il genitore a capire il comportamento del figlio, si aiuta il figlio indirettamente. Agendo senza che questo venga a contatto con nessun altro, se non, le persone di cui si fida di più al mondo.
Spero tu possa risolvere al meglio e ti auguro di avere fortuna.
Dottoressa Margherita Silei