Da un po' di tempo soffro di ansia e attacchi di panico

Salve dottori, sono una ragazza di 26 anni e da tempo che soffro di ansia e attacchi di panico. Il mio primo attacco di panico è stato al mio primo giorno di lavoro perché un signore ebbe un infarto e ho avuto paura. Da piccola sono cresciuta senza il mio papà biologico, sono sempre cresciuta con mia nonna perché mia mamma per poter portare una casa avanti andava a lavorare e la vedo solo la sera, dopo un po' mia mamma conobbe il suo attuale compagno che io da piccola non volevo all'età di 11 anni lui ha abusato di me io non capivo cosa stesse accendendo realmente pensavo che era tutto normale non sono mai riuscita a parlare di questa cosa per paura degli giudizi negativi mi bloccavo ogni volta e ha smesso a 14 anni. Ho conosciuto il mio attuale compagno, dopo 8 anni siamo andati a convivere a tradate dove ho iniziato a lavorare e come ho specificato all'inizio del mio racconto il mio primo attacco di panico e iniziato lì tutte le mie paure e ho capito che quello che il compagno di mia mamma ha fatto non era giusto anzi è una cosa sporchissima quando l'ho raccontato a mia madre non ha creduto a tutto ciò e questo mi ha ferita tanto, ho paura di tutto di prendermi una medicina, di sentire il telegiornale e sentire quelle persone che uccidono ecc... e ho paura anche io di diventare come loro, ho paura di impazzire, ho paura di perdere il controllo e di essere chiusa in una clinica psichiatrica. Questo mi fa stare male e ogni volta che mi arriva un attacco di panico sbotto e piango, vorrei sapere cosa fare e se si può impazzire e diventare cattivi da un momento all'altro.. vivo con paura per questo.

Gentile Utente immagino come possa essere difficile vivere, gestire e contenere queste paure che con il tempo sono diventate sempre più una fonte di sofferenza non più arginabile. Riporta  una storia personale e familiare  caratterizzata da eventi significativamente traumatici e di perdita... Non essere creduti sulle  proprie ferite e sulla propria sofferenza come un abuso  da persone significative è come ferire con un 'arma tagliente una ferita già sanguinante e dolorosa. Le consiglio vivamente di rivolgersi ad uno specialista per poter dare uno spazio, accogliere la sua sofferenza in un clima empatico, rispettoso e non  giudicante per poter dare voce ai suoi vissuti e ai suoi bisogni, comprendere e dare  un senso al suo dolore, ricucire queste profonde ferite. Drssa Maria Barbara Zottarelli