Mio figlio di 2 anni non interagisce con gli altri bimbi

Salve, mio figlio 2 volte a settimana frequenta un nido, dove tende ad estranearsi se si fanno lavori di gruppo, dopo un pò va a fare altro da solo, ancora non parla dice solo qualche parola e inizia a farfugliare frasi..premetto che sente benissimo e che risponde ai miei stimoli...se gli chiedo qualcosa capisce cosa sto dicendo ed è molto coccolone, intelligente perché nonostante non parli si fa capire benissimo..risponde con la mimica facciale...sorrisi etc.. però ad esempio durante il gioco se gli cade qualcosa piange esageratamente e pretende che qualcuno lo raccolga...non so se questo è dipeso dal fatto che noi genitori con gli impegni di lavoro non ci giochiamo tanto...e se centri anche che gioca sempre solo e quindi non interagisca con gli altri bimbi..ma solo con bimbi più grandi tipo 10 anni...che poi è anche l età della sorella...cosa sto sbagliando?mi devo preoccupare? cosa potrei fare per migliorare la situazione? grazie mille.

Gentilissima,

I 2 anni sono un'età stupenda in cui tra le altre cose si sviluppa il linguaggio ed il gioco con gli altri bambini in quanto si acquisisce la capacità simbolica (il "far finta che..."..per es. una banana sia un telefono..). Naturalmente ogni bambino è diverso e sviluppa in tempi diversi linguaggio e gioco simbolico. Il fatto che suo figlio non parli con le parole non ha a che vedere, mi pare di capire da ciò che ha scritto, con difficoltà comunicative o emotive in quanto il bimbo sorride, si fa capire e a suo modo parla anche se non ancora con il linguaggio verbale. E mi pare di capire anche che comprende il linguaggio. Molto probabilmente suo figlio si trova in quella fase di latenza che capita intorno ai 2 anni ad alcuni bambini, in cui il linguaggio ancora non viene sperimentato poiché abilità nuova.  Ma questo non significa che non lo stia apprendendo. E  il fatto che ancora stia interiorizzando certe abilità conseguentemente potrebbe portarlo ad essere meno propenso al gioco coi coetanei o a non essere ancora completamente pronto per esso. Infatti lei stessa mi dice che è però propenso a giocare con bambini più grandi come la sorella, con cui è sicuramente facilitato. Come detto sopra ogni bambino ha tempi diversi ed essi vanno rispettati.

Invece in merito al pianto del bimbo di fronte ad un ostacolo durante il gioco (per es.se gli cade qualcosa) ciò è indicativo del rapporto del bimbo di fronte all'insuccesso, alla frustrazione. Potrebbe essere che sia spesso stato assecondato ancor prima che riuscisse da solo a trovare una soluzione; a volte noi genitori siamo talmente responsivi nei confronti dei nostri figli per aiutarli, che anticipiamo le loro risposte, un gesto di grande cura e amore ma che può rendere difficile per il bambino capire ciò che in realtà può ottenere anche da solo (la sua zona di autonomia insomma). In questo caso di fronte al pianto la invito a rassicurare il piccolo e incoraggiarlo con parole dolci a raccogliere l'oggetto caduto, non mancando di lodare i suoi sforzi quando sarà riuscito nel suo intento. Tali rinforzi sono importanti e serviranno solo le prime volte, poi il bambino procederà da se.

Io la invito per il resto ad aspettare alcuni mesi per vedere l'evoluzione di suo figlio, a quell'età i progressi sono rapidissimi se lo sviluppo è sano, basta non avere troppe aspettative e considerare che ogni bimbo è differente, ha tempi differenti ed in tale senso va rispettato e aspettato.

Spero di esserle stata in qualche modo di aiuto e se ha qualche perplessità non esiti a contattarmi.

Cordiali saluti