Dott.ssa Maria Daniela Marceddu

Dott.ssa Maria Daniela Marceddu

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Come gestire angoscia e ansia relative alla situazione di mia madre

Salve sono un ragazzo di 19 anni. Non ho problemi quotidianamente, vivo in modo abbastanza sereno. Le uniche volte che mi sento turbato sono i fine settimana quando torno dai miei genitori. Mio babbo non è una cattiva persona ma è stato cresciuto nel modo sbagliato, non è capace di provare empatia per mia mamma. Ogni giorno la stressa fino ad un punto di rottura che lei si sforza di celare per non preoccuparmi. Funzionava quando ero più piccolo ma ora non più. Alcuni anni fa la situazione era peggiore. Ho dovuto vedere mia mamma piangere e impazzire pur di poter sfogare quei sentimenti repressi. Allora, quando cercai di fare notare a mio babbo cosa stava sbagliando, capii che non esiste dialogo con lui. Io ero l'unico motivo per cui mia madre si alzava la mattina, ora che vivo lontano lei non ha più nessuno che la sostenga. Io sono stanco, provo soltanto pena e angoscia quando di notte vado a letto e penso che lei sta soffrendo. Datemi dell'egoista ma io non voglio più preoccuparmene, non ce la faccio. Finisco per pensare che la morte di mia madre sarebbe l'unico modo di salvarla, siccome non ho nessun modo di farlo io stesso. La cosa peggiore è che ho costruito io una parte della sua sofferenza quando un giorno lei pianse in presenza di mio fratello quando io non ero a casa. Lui mi chiamò chiedendomi aiuto per calmarla e io ci parlai. Le dissi di non comportarsi così perché io e lui soffrivamo tantissimo quando queste cose succedevano. Dal giorno ho costretto mia madre a tenersi tutto dentro per non far male a me. Non so cosa fare e vorrei qualche consiglio per smettere di pensare. Se c'è, per favore ditemi quale è il modo per smettere di star così male.

Ciao Davide, succede spesso all'interno delle famiglie che le dinamiche conflittuali o, se preferisci, le tensioni della coppia genitoriale abbiano delle conseguenze sui figli. Queste circostanze generano sofferenza e toccano la sensibilità e l'affetto verso i propri familiari.

Dal tuo racconto emerge il bisogno di tua mamma di acquisire degli strumenti personali per riuscire a gestire la situazione "lei come donna" prima che come madre. Credo che il rapporto complicato con tuo padre sia la parte emergente di una crisi di coppia più profonda che, non c'è dubbio, ha delle conseguenze importanti su voi figli e su tutto il sistema familiare.

Potresti provare, in un momento in cui entrambi siete sereni, a suggerirle di recarsi da uno psicologo e aprirsi rispetto al disagio che sta vivendo e, sicuramente, il professionista potrà indirizzarla verso le modalità di intervento più adeguate. 

Il fatto che tu stia chiedendo aiuto è positivo per te e spero che questo breve scambio possa essere lo spunto per una riflessione più attenta e l'eventuale valutazione di un sostegno psicologico più specifico.

Spero di essere stata utile.

Un caro saluto

Dr.ssa Maria Daniela Marceddu