Dott.ssa Maria Elena Marchionatti

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Dott.ssa Maria Elena Marchionatti

psicologa, istruttrice di interventi basati sulla mindfulness

Cambiare Psicoterapeuta

Faccio sedute di psicoterapia regolarmente una volta a settimana da ormai quasi 5 anni (con qualche pausa dovuta ad esigenze lavorative), e per tutto questo periodo ho sempre avuto lo stesso terapeuta. In questo momento della mia vita però mi sento ad un punto morto, complice anche (ma non solo) la difficoltà di trovare lavoro; una delle mie più care amiche, venendo a conoscenza di questo mio sentire, mi ha consigliato di provare a cambiare psicoterapeuta, consigliandomi di provare il suo. I motivi di questo consiglio sono principalmente due: il primo, lo psicoterapeuta della mia amica è un comportamentista, a differenza del mio, ed il suo approccio, a parere della mia amica, è molto "pratico" (per esempio le propone degli esercizi) e questo ha un risvolto abbastanza immediato; il secondo, la mia amica sostiene possa essere utile sentire un parere diverso dal solito. Inoltre, la mia amica si è trovata davvero molto bene con questo professionista e l'ha già consigliato ad altri amici comuni, i quali si sono trovati altrettanto bene.
Quello che io mi domando è se le argomentazioni della mia amica hanno senso (nessuna di noi due ha competenze in questo ambito), ed è quindi consigliabile cambiare psicoterapeuta. Io attualmente non ho problemi con il mio terapeuta, ma appunto mi sembra di essere ad un punto morto da cui non vedo una via d'uscita, almeno in tempi brevi (e purtroppo, in questo momento avrei bisogno di "mettere ordine", o quantomeno trovare una strategia d'azione, in tempi relativamente brevi), e sinceramente sarei curiosa di provare un nuovo approccio "più pratico". Allo stesso tempo, cambiare adesso, mentre il mio percorso è ancora "aperto", mi sembra come lasciare una cosa (che ha già portato a dei risultati) a metà, con il rischio che tutto ciò si riveli "controproducente". Chiedo dunque a chi ha più competenze di me un parere, grazie in anticipo.

Ciao Federica, grazie per aver condiviso con noi i tuoi dubbi.

La domanda che mi viene da porgerti è se li hai condivisi anche -e ancor prima-con il tuo terapeuta, perchè reputo sia la cosa più importante da fare.
Le sensazioni che hai, legate al tuo sentirti “ad un punto morto” accompagnate dalla curiosità verso un approccio differente, parlano di te ed è molto importante dare loro ascolto e valore. Non c’è quindi luogo migliore in cui portarle, dato che hai una relazione terapeutica.

Sai anni fa, prima di diventare una psicologa, sono stata a lungo una paziente. Mi riconosco nelle tue parole. Nessuno all’epoca mi disse che fosse importante portare il mio sentire, i miei dubbi e le mie perplessità, ma anche la curiosità verso il diverso, al mio stesso terapeuta. Ero frenata dalla mia insicurezza, dalla paura di fare la scelta sbagliata, magari di offenderlo e di rovinare il rapporto. Così mi sono persa l’opportunità di lavorare proprio su questi miei importanti pensieri, sensazioni ed emozioni. Cosa che mi avrebbe probabilmente aiutata moltissimo. 

Prova ad ascoltarti e a sentire cosa, se non hai ancora parlato con il tuo terapeuta di questo argomento, ti ha impedito di farlo. Parti da lì. Parti da te e dal vostro rapporto. Questa può essere davvero una importante occasione per conoscerti e raggiungere ciò di cui hai bisogno. 

Tienici aggiornati, se ti va :)