Come aiutare mio figlio a superare un blocco emotivo
Buonasera, scrivo perché ho bisogno di un supporto, per aiutare mio figlio a superare il blocco emotivo che lo porta a rifiutare il suo ambiente scolastico. Ha 13 anni e frequenta la terza media, è arrivato a chiudere questo percorso scolastico sempre con un ottimo rendimento, nonostante abbia trovato fino dalla prima media un ambiente a lui non favorevole. In prima media ha provato a reagire ai compagni che lo trattavano male, sia con atti fisici che verbali. Ne parlava a casa e mi sono rivolta alla scuola per trovare insieme una soluzione. Per un periodo i compagni hanno smesso di trattarlo male, ma per contro è stato isolato completamente. Lo scorso anno questo isolamento è perdurato e ha iniziato a soffrire perché si sentiva invisibile, siamo arrivati alla fine della terza media e purtroppo ci scontriamo con un blocco emotivo importante. La mattina sta male e non riesce più a salire le scale della scuola. Abbiamo già parlato con gli insegnanti, ma ci hanno proposto di farlo parlare con la psicologa, verso la quale lui non ha fiducia visti i risultati raggiunti negli scorsi anni, e con la quale non vuole parlare. L'ultimo episodio di cattiveria nei suoi confronti risale ad una settimana fa, quando con vari espedienti di supporto ho provato a convincerlo ad andare. Oggi dopo una settimana di assenza, non riesco più a convincerlo, mi ha chiaramente detto che non sopporta più di essere deriso e ci sta troppo male, questo disagio per lui è diventato insostenibile. Mi ha chiesto di andare solo a sostenere gli esami finali. Io ho bisogno di capire cosa posso fare per aiutarlo, più di quanto abbia già fatto. Mio figlio nonostante tutto ha provato a fare di tutto per farsi accettare, ma il pregiudizio insorto nei suoi confronti lo ha portato all'emarginazione dei compagni da una parte e alla sua completa chiusura dall'altra.
Buonasera,
grazie per aver scritto con così tanta cura e attenzione per tuo figlio. Il tuo messaggio racconta una situazione molto difficile e allo stesso tempo mostra quanto tu sia stata presente, attenta e determinata nel cercare soluzioni, fin dall’inizio.
Quello che tuo figlio sta vivendo ha le caratteristiche di un blocco emotivo profondo, che nasce da un’esposizione prolungata a un ambiente percepito come ostile e non sicuro. L’isolamento, il senso di ingiustizia e l’assenza di relazioni significative a scuola hanno probabilmente generato un'associazione fra il contesto scolastico e un senso di rifiuto, dolore e impotenza. È per questo che ora il suo corpo “si ferma” non è solo un capriccio, ma una vera e propria forma di attivazione emotiva intensa (una risposta ansiosa e difensiva), tipica nei casi di stress sociale prolungato.
Possiamo valutare insieme, in una consulenza psicologica iniziale, come aiutarlo a ritrovare uno spazio di sicurezza, sia interno che relazionale. L’intervento potrebbe coinvolgere inizialmente solo te (come genitore), per raccogliere meglio i dettagli e costruire un primo piano d’azione, per poi includere tuo figlio con i tempi e le modalità più adatte a lui.
Anche solo il fatto che ti abbia chiesto di presentarsi solo agli esami dimostra che non ha mollato del tutto, ma che ha bisogno di essere sostenuto nel modo giusto, con rispetto dei suoi tempi.
Se lo desideri, sono disponibile per un primo colloquio.
Resto a disposizione,
Maria Limongelli