Troppe cose tutto insieme ed ho ottenuto tutto con ansia, nervi, pensieri e preoccupazione.

Gentile,

Prima di tutto, sono sorda profonda e spero che qualcuno di voi conosca la disabilità uditiva per poter comunicare o parlare tranquillamente. Mi scuso per il mio italiano a volte un po' sgrammaticato.

Ho 64 anni e, con l'anno nuovo, andrò in pensione a 65 anni. Sento di essere molto cambiata, a causa delle troppe cose che ho dovuto affrontare. Sono riuscita a fare tutto, nonostante la mia sordità: la vendita dell'appartamento, l'affitto di una cantina per riporre la merce, la ricerca di una nuova casa da acquistare tramite agenzia, il trasloco e il trasferimento. Anche la richiesta del mutuo è stata faticosa, ma è andata a buon fine.

La tesi di laurea l'ho completata dopo due anni, perché l'interprete della Lingua dei Segni Italiana (LIS) mi ha fatto perdere tempo, e mi sono dovuta fermare per gestire le operazioni di vendita e compravendita. Le scrivo per farvi capire che gli ultimi due anni sono stati estremamente impegnativi. Ho persino preferito non festeggiare momenti importanti come la casa nuova, il pensionamento, il mio compleanno di 65 anni e la laurea (prevista per febbraio 2026).

Temo anche il momento in cui sarò in pensione. Ho poche possibilità di svolgere attività o corsi. Ad esempio: mi piacerebbe imparare a restaurare i mobili, ma dovrei pagare l'iscrizione al corso e chiamare anche un interprete LIS. Il costo diventa triplo, e questo mi costringe a rinunciare, anche se ho il desiderio di imparare o studiare. L'unica cosa che mi rimane è la possibilità di iscrivermi a un'associazione di Trekking, così da camminare con loro anche senza dover parlare.

Sono una madre sola con una figlia, che lavora a Londra. Non siamo molto affiatate, e lei sta affrontando un problema molto delicato.

In conclusione, anche se non è bello da scrivere, a volte mi viene da pensare "mi faccio schifo" per la fatica. Tuttavia, ho ottenuto tutto, anche ciò che mi sembrava impossibile.

Resto in attesa di una Sua gentile risposta e porgo i miei più cordiali saluti.

Grazie per aver condiviso la tua storia. Capisco quanto questi anni siano stati pesanti per te: hai affrontato tanti cambiamenti importanti, uno dopo l’altro, spesso da sola e con la difficoltà aggiuntiva della sordità. È normale che, dopo tanta fatica, emergano ansia, nervosismo e pensieri duri verso te stessa. Ma ciò che colpisce davvero è quanto tu sia stata capace di portare a termine ogni cosa: la vendita della casa, il trasloco, il mutuo, la tesi… sono risultati enormi, che richiedono forza, organizzazione e coraggio. Non c’è nulla di cui “vergognarsi”: al contrario, hai fatto moltissimo nonostante ostacoli che molte persone non immaginano nemmeno.

Capisco anche la frustrazione per i corsi e le attività che diventano più costose per la necessità dell’interprete LIS. È una difficoltà reale e non è colpa tua. Il trekking che hai individuato può essere una buona strada per stare con gli altri senza dover rinunciare alla tua autonomia. E ricorda che il valore delle tue giornate in pensione non dipenderà da quante cose “fai”, ma da come riuscirai a ricavare spazi in cui sentirti te stessa.

Hai ogni diritto di essere fiera del tuo percorso. A volte la stanchezza fa sembrare tutto più buio, ma non cancella la forza che hai dimostrato in ogni passaggio della tua vita.

Se vuoi parlarne in modo più tranquillo o privato, puoi scrivermi su WhatsApp.

domande e risposte

MARIA LIMONGELLI

Psicologa - Milano

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