Dott.ssa Mariacristina Molteni

Dott.ssa Mariacristina Molteni

Psicologo, Psicoterapeuta

Ho problemi a gestire il distacco

Buonasera, mi presento mi chiamo Laura e ho 28 anni. Ho una storia con un ragazzo da due anni circa e convivo con lui da un anno e mezzo. Abbiamo affrontato insieme tanto momenti difficili già nel giro di due anni ma li stiamo cercando di superare. O almeno quella è la mia intenzione. I momenti di crisi sono iniziati poco dopo la convivenza perché, trasferiti a casa nuova a novembre, il mio fidanzato è partito per lavoro per 6 mesi, mesi in cui ci siamo visti solo il weekend. Non è stato facile perché ci eravamo appena conosciuti e avevo trovato in lui e nella nostra quotidianità quelli che ho sempre sognato in una coppia. Sono sicuramente molto legata al concetto di "famiglia" dove ognuno fa le proprie cose certo ma alla sera ci si deve riunire tutti intorno a un tavolo. Quindi questa sua improvvisa assenza non preventivata al momento dell'inizio della convivenza mi ha destabilizzata. I mesi sono comunque passati e ora lui, seppur non molto spesso (parliamo al massimo di 4/5 giorni ogni due mesi) deve partire. Il problema nasce addirittura giorni prima della sua partenza: io non voglio assolutamente vada via, comincio a stare male, a non mangiare e lui, sentendosi oppresso probabilmente dalla mia situazione, non fa che allontanarmi. Sono profondamente legata a lui e le notti in sua assenza per me sono eterne e vuote. Provo spesso a cercare di pensare ad altro ma mi è impossibile. Questa situazione lavorativa non cambierà per svariati anni e di certo io non posso stare così. Altro problema sorge, ancora più grosso, quando oltre al lavoro ne approfitta per andarsene fuori a cena con i colleghi al posto di mangiare a mensa o ne approfitta per farsi un aperitivo. Io che intanto sono completamente sola ad aspettare lui vado naturalmente in tilt. Non so proprio cosa fare

Buongiorno Laura 

Ho letto attentamente la sua mail e sono stata colpita dal suo malessere che ha probabilmente origini antiche  ossia radicate nella sua storia personale

 Non penso che la situazione possa risolversi evitando i momenti di distacco ma lavorando nel profondo su di lei e sulle motivazioni del suo senso di solitudine e della sua fatica a separarsi  dagli  altri significativi  che al momento le crea degli stati di angoscia. Ha tutta la mia comprensione.  Penso che possa trarre beneficio da un percorso psicologico.  Se vuole può contattarmi telefonicamente o via mail maricristina.molteni@libero.it.  spero  di sentirla presto 

Buona giornata Mariacristina Molteni