Genitori che invecchiano e vita all'estero

Buongiorno,
sono una donna di 35, una bimba di 2, un compagno straniero e un lavoro che mi piace all'estero. Vivo fuori dall'Italia da 13 anni ormai e ci torno 3/4 volte all'anno per far visita alla mia famiglia: padre, madre, fratello e una miriade di zii, zie. cugini e pronipoti che rallegrano i miei ritorni.
Finora, i miei hanno sempre supportato le mie scelte, ma ora che c'e' la nipotina, la normale 'malinconia' di avere una figlia lontana si e' duplicata per mia madre. Mio padre alterna momenti di depressione legati ad una malattia e nonostante la vicinanza della famiglia, penso mia madre si senta molto sola.
Con il mio compagno stiamo valutando di trasferirci, e ovviamente l'Italia e' nella lista. Mi piacerebbe avvicinarmi ai miei, ma la vita all'estero mi piace ancora, per me e per la mia famiglia, per il futuro di mia figlia.
Mia madre e' sempre stata una persona che fa tutto per gli altri, e penso lei vorrebbe che io tornassi per essere piu' presente. Se non tornassi, sento sarebbe una grossa delusione: per lei perche' sono quella che se ne e' andata, l'egoistella che si fa un po' troppo i fatti suoi.
Io ho ovviamente sensi di colpa per non esserci di piu' per lei e mio padre, ma allo stesso tempo ho paura di spostare la mia famiglia a 'casa mia' senza essere veramente convinta che sia una buona decisione per me e per noi. Ho paura di non riuscire mai a decidere e di vivere male qualunque decisione io prenda.

La scelta di andare a vivere all’estero, anche quando è volontaria, non è mai una scelta facile.
Essa comporta dover lasciare gli affetti, i luoghi dell’infanzia, gli amici.
Con l’invecchiamento dei genitori sopraggiungono i sensi di colpa per la lontananza.
Se gli stessi genitori fanno pesare tale lontananza diventa più difficile accettare di non poter essere presente in maniera continua.
Tenga presente che se dovesse decidere di tornare in Italia, il suo non sarà mai un ritorno: non si torna al punto dove si era quando si è deciso si partire per l’estero.
Sono cambiate le persone, i parenti, gli amici.
E lei non è più la stessa persona che era quando è partita.
Sarà inevitabile per lei dover attraversare il cosiddetto shock culturale inverso.
Mi occupo da diversi anni di tematiche legate all’espatrio.
Se lo desidera può approfondire gli aspetti del rientro leggendo gli articoli del mio blog.
Buona vita!

Marina Arrivas