Dott.ssa Marta Avaltroni

Dott.ssa Marta Avaltroni

Psicologo, Psicoterapeuta

Come aiutare un bambino di 7 anni ad accettare le regole dei giochi e socializzare

Mia figlia ha un bambino di 7 /8 anni che non riesce ad accettare le sconfitte nei giochi, arriva a rinunciare ad entrare nel gioco, dicendo che preferisce fare l'arbitro o il presentatore per paura della sconfitta. A scuola è molto bravo, ha cominciata a leggere prestissimo (3 anni) i numeri sono la sua passione da piccolo leggeva dal passeggino numeri e lettere. Ora i genitori da due anni lo hanno inserito nella squadra di calcio e si è appassionato al gioco ma ha problemi quando i compagni non gli passano la palla o non lo coinvolgono nel gioco o quando no riesce a vincere le partite....E stato cresciuto con i grandi al di fuori della scuola, non ha avuto molti amici, se non qualcuno. Se si cerca di dialogare con lui non parla molto, anche fondamentalmente è un bambino allegro e gioviale .....come aiutarlo

Dai quattro anni in poi, i bambini iniziano a comprendere le dinamiche del mondo circostante, ma questo non implica automaticamente che diventino competitivi. Il concetto di sconfitta e competizione, infatti, è più legato al mondo degli adulti e viene trasmesso ai bambini attraverso l'ambiente circostante.

Quindi, è normale assistere a reazioni intense da parte dei bambini quando perdono una sfida o un gioco dopo i quattro anni. Tuttavia, è importante non proteggerli eccessivamente dalla sconfitta. In realtà, dobbiamo offrire loro la possibilità di sperimentare la sconfitta, poiché questo fa parte del processo di apprendimento emotivo e comportamentale. Perciò non dovremmo sempre far vincere i bambini quando giochiamo con loro, ma piuttosto rendere le sfide più equilibrate possibile.

È essenziale accettare e gestire le emozioni legate alla sconfitta, consentendo ai bambini di esprimere la loro tristezza o frustrazione. Questo è un passo importante per imparare a gestire queste emozioni in modo sano e costruttivo.

Pertanto, è solo quando la rabbia avrà lasciato il posto al dispiacere che si può intervenire per rassicurarlo, consapevoli che più delle parole e delle spiegazioni razionali sarà importante il modo in cui gli si offre il conforto. A volte basta un tono di voce calmo e un abbraccio accogliente e gentile per aiutare un bambino a sentirsi compreso.

Infine, come genitori, dobbiamo essere un esempio positivo per i nostri figli. Dobbiamo mostrare loro che è normale essere delusi o frustrati, ma è anche importante imparare a gestire queste emozioni in modo costruttivo, senza farle diventare predominanti per lunghi periodi.

Ogni singolo giorno, con i nostri comportamenti insegniamo loro se gli sbagli, gli ostacoli, le battute d’arresto sono da considerarsi come opportunità di crescita o problemi da evitare.

Non dobbiamo avere timore: i nostri figli cresceranno bene anche guardando ai nostri difetti, alle nostre mancanze!

Sono a disposizione per ulteriori informazioni e/o una consulenza più approfondita del problema.