Dott.ssa Martina Ceccanti

Dott.ssa Martina Ceccanti

Psicologo, Psicoterapeuta

Figlia 16 anni totalmente ingestibile ... e non segue più la terapia

Buongiorno a tutti, premetto che so benissimo che mia figlia è nel pieno dell'adolescenza e che quindi tante problematiche sono legate a questo periodo della nostra vita. Detto questo nostra figlia ha un vero e proprio spartiacque: prima e dopo le medie. Prima era una bimba piena di interessi, che faceva molto sport, molto attiva anche nella vita sociale. All'improvviso arriva prima il covid, che la relega come tutti a casa e necessariamente con l'utilizzo di dispositivi digitali, poi, pur essendo una bellissima ragazza che peraltro va molto bene a scuola e nello sport, viene bullizzata nella 3 media ... e questo comincia a cambiarla. L'avvento delle superiori fa esplodere in lei paure e comportamenti prima assolutamente non presenti. Dopo poco che inizia le superiori è lei a chiederci di andare dalla psicologa e chiaramente ascoltiamo il suo grido d'aiuto e la facciamo seguire. Da questa psicologa da subito va una volta alla settimana per poi andare due volte alla settimana. La psicologa è sempre molto vaga con noi ma ad un certo punto comincia a parlare di borderline pur non essendoci alcun esame specifico o altro. a quel punto decidiamo che sia il caso di rivolgersi ad una neuropsichiatra per chiarire alcuni aspetti. Premetto che nel frattempo nostra figlia ha smesso di frequentare la scuola, che per circa 3 mesi si è chiusa in camera al buio seduta in un angolo e costantemente, in maniera compulsiva, attaccata al telefonino. Sguardo assente e spesso anche violenta nelle reazioni. Ha abbandonato tutti i suoi hobby e sport oltre ad essersi allontanata da moltissime persone. La neuropsichiatra non riesce ad approfondire il discorso perchè l'impatto con nostra figlia è stato problematico (non è stata assolutamente empatica e l'ha fatta chiudere totalmente, non accettando la possibilità di vederne un altro) Da quel momento siamo riusciti solo a farla seguire per ancora qualche mese dalla psicologa e a farle prescrivere, sulla base di analisi fatte in seguito ad una visita che solo noi genitori abbiamo fatto allo Stella Maris di Tirrenia, il resilient con un carico abbastanza importante. Questo farmaco ha sicuramente agito in un determinato modo "tranquillizzandola": ha ricominciato la scuola, anche se di malavoglia e non con l'impegno precedente, non ha ricominciato ne lo sport ne gli hobby e anche con le amicizie è tutto cambiato: è alla ricerca della trasgressione e non segue più regole ... unico lato positivo è il fatto che a volte riusciamo a parlarle e ad interfacciarci con lei meglio di prima ... ma questo più che un effetto del farmaco, credo sia una nostra evoluzione come genitori. Detto quanto sopra nel frattempo decide di abbandonare anche la psicologa perchè da una parte era diventata più un'amica (andava li per parlare delle sue uscite, conquiste, ...) e dall'altra perchè per certi versi lei dice di aver perso la fiducia e l'attaccamento a quella persona, oltre a ritenere la terapia inutile. Da quel momento in poi nostra figlia non è più stata seguita da nessuno: abbiamo continuato a darle il resilient ma adesso abbiamo, in seguito ad un consulto sempre noi genitori con lo stella maris, diminuito la dose ma vorremmo piano piano toglierlo, questo perchè non essendo seguita a tutti gli effetti abbiamo paura che le porti altri problemi (peraltro lei ha delle problematiche di salute che in parte agiscono sugli ormoni come la tiroide e anche degli altri disturbi che la obbligano a prendere dei farmaci che agiscono sugli ormoni) Nel frattempo crescendo si è ormai presa tutta la libertà del mondo: non ha più orari, fa letteralmente quello che vuole fregandosene totalmente dei genitori e di suo fratello di 8 anni (anche se con lui è sinceramente più attenta) Abbiamo provato a convincerla inizialmente che ha bisogno di aiuto, poi che siamo preoccupati ma niente, se ne frega e dice di non aver bisogno. Nel frattempo noi come genitori (anche con il fratellino) avevamo iniziato un percorso familiare nel quale volevamo coinvolgere anche lei, ma dopo qualche mese di insuccesso abbiamo deciso di abbandonare. Personalmente riteniamo che i problemi più grossi sono legati ad una forte dipendenza del telefonino e i social, dall'altra la gestione della rabbia. Siamo davvero disperati e non sappiamo più cosa fare: abbiamo paura che possa fare delle sciocchezze, abbiamo paura delle sue reazioni che a volte sono violente nei nostri confronti e degli oggetti che la circondano ... siamo impauriti, disperati ma anche abbandonati a noi stessi in balia degli eventi ... nella speranza che tutto questo passi, che non influisca sul fratellino, che non la porti a fare sciocchezze che ne possano compromettere il futuro. Non sappiamo davvero più cosa fare ... siamo disperati

Buongiorno Marco ha descritto molto bene il percorso di sua figlia e i vari step che avete fatto, sia a livello genitoriale, familiare e anche individuale per farla seguire al meglio. Già questo mi permette di dire che avete sicuramente seguito l iter indicato in tali circostanze e davanti ad una sintomatologia di questo tipo, purtroppo capisco che questo a volte non basta e che i risultati possano non essere quelli attesi. Le consiglierei di ricontattare la Stella Maris perché sicuramente in situazioni come queste diventa importante l intervento di una struttura che possa attivare un equipe (neuropsichiatria infantile, psicologa per terapia individuale e psicoterapeuta familiare). Capisco che sia frustrante trovarsi in quello che appare come un vicolo cieco, ma probabilmente l aiuto che anche voi avete ricevuto come genitori sarebbe opportuno da mantenere, in modo che possiate essere seguiti in un percorso di sostegno là dove si fa più fatica. Vostra figlia dimostra una sofferenza che purtroppo in questo periodo vediamo molto in questa fascia di età e spesso è difficile considerarla anche come sofferenza perché attiva nel genitore il dolore, lo sconforto, la rabbia e il senso di impotenza. Per questo motivo se da parte della ragazza permane il rifiuto ad essere seguita è importante invece che voi possiate avere un sopporto e che il farmaco che sta assumendo sia comunque controllato da un neuropsichiatra. Spero che questo possa essere per voi un incoraggiamento date tutte le strade che avete già percorso. 

Dott.ssa Martina Ceccanti