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Dott. Martino Miccoli

Psicologo, Psicoterapeuta

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  • Reggio nell'Emilia

Perchè il mio bambino di quasi 3 anni è aggressivo con i bimbi più piccoli?

Buonasera. Il mio bambino di quasi 3 anni è aggressivo con i bimbi più piccoli: non vuole giocare con loro, non vuole che tocchino i suoi giochi, li spinge, da pizzicotti o botte. Non riusciamo a spiegarci il motivo... anche perché con i bimbi più grandi va tutto bene... a casa e all'asilo è tutto ok. E' un bambino buono, tranquillo in genere, molto furbo sì... ma di sicuro non aggressivo. Gli abbiamo spiegato che si gioca sia con i grandi che con i piccoli... ma lui risponde che “con i piccoli non ci gioca perché sono piccoli“. Di solito riesco a capire se ha un disagio o comunque qualcosa che non lo fa stare bene, ma questo proprio non riusciamo a spiegarlo. Perché fa così? che cosa dobbiamo fare? Se lo brontoliamo sul momento fa ancora peggio... non sappiamo come fare. Vi prego di rispondere. Grazie in anticipo. Mamma Sara

Buonasera Sara,

ci sono alcuni aspetti da dover approfondire per poter dare una risposta esaustiva alla sua domanda. I bambini manifestano disagio attraverso diverse modalità. L'aggressività ad esempio può essere la manifestazione di emozioni quali frustrazione e rabbia provate nei suoi contesti di vita: scuola, casa, gruppo dei pari (altri bimbi). Non conosco la composizione della vostra famiglia, non so se suo figlio è figlio unico e non è facile individuarne le possibili variabili e concause solo dalla sua descrizione ma proverò a fare alcune ipotesi: 

1) I bambini apprendono comportamenti per imitazione quindi potrebbe aver assistito ad una modalità di questo tipo nei contesti in cui vive, ad esempio all'asilo guardando gli altri bambini oppure ricevendo un trattamento simile dai più grandi.

2) Aggressività come espressione di disagio riguardo difficoltà a rapportarsi con i pari. Scaricare la rabbia quindi sui più piccoli potrebbe essere un'azione che riesce a mettere in pratica perchè non si confronta coi pari o i più grandi. 

3) Disagio legato al contesto famigliare (Es. presenza di entrambi i genitori ma discussioni tra loro, assenza o poca presenza, a causa del lavoro ad esempio, di una delle due figure genitoriali, ecc.)

4) L'opzione da non sottovalutare in questi casi è anche legata alla possibilità che sia un comportamento passeggero che attraverso i vostri metodi educativi e la sua crescita possa gradualmente svanire. In questo caso dovrebbe monitorare la situazione e darsi alcuni mesi per capire se il problema rientra.

Questo è quanto posso fare in questo contesto. L'ideale sarebbe poter approfondire attraverso un colloquio quali aspetti della sua situazione ci stanno sfuggendo e quindi capire meglio come aiutarla a gestire e risolvere la situazione. Se ha bisogno di ulteriori informazioni o consigli le do la mia disponibilità. Mi scriva o contatti ai miei recapiti. Sarò lieto di aiutarla.

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