Andarsene di casa
Salve. Ho 50 anni. Vivo con i miei genitori. Da sempre sono massacrata psicologicamente da mia madre. E mio padre subisce senza fare nulla. Sono segregata tra casa e lavoro. In casa non posso lavare i miei indumenti, non posso fare la doccia quando voglio, non posso cucinare, non posso mangiare quello che voglio o come voglio. Non posso parlare. Il tempo che passo a casa sto sempre in camera mia ( 9 mq ). Non ho vita sociale perchè mia madre mi chiama per ogni cosa. Da mattina a sera ( a volte anche notte ) solo insulti, offese, mani addosso. Non ho mai potuto fare niente di "normale". Anche le cosa più semplici che fanno tutti. Hanno entrambi problemi di salute. Mia madre credo abbia problemi "di testa" da sempre ma ogni giorno che passa è sempre peggio e vivo sempre di più nell'inferno. Ho provato ad andarmene in affitto ma poi mi fanno pena e non riesco. Mi sto distruggendo. L'unica cosa che vedo possibile, è la morte di qualcuno per sbloccare questa situazione infernale. Non posso sistemare la mia stanza che sono solo indulti. Non posso toccare nulla in casa che sono insulti. Se provo ad aprire bocca sono mani addosso. Esploso. Grazie
Buongiorno Aurora, mi ha molto colpito quello che hai scritto e il dolore profondo, cronico e logorante che vivi. Penso che tutto ciò meriti ascolto, rispetto e un aiuto concreto e professionale. Sai già da sola che stai vivendo una situazione di violenza domestica psicologica e fisica, a cui si aggiungono dinamiche di dipendenza affettiva e annullamento personale. Tutto ciò protratto nel tempo, può davvero distruggere la dignità e la speranza di chi subisce.
Il fatto che tu abbia scritto è un atto importante anche se ti senti allo stremo. È comprensibile che provi pietà per i tuoi genitori malati, ma tu hai il diritto di vivere libera dalla violenza, e la colpa NON è tua. Quando dici che l’unica via d’uscita sembra essere la morte, è un segnale urgente che da considerare con estrema serietà.
Ti invito a cercare al più presto supporto psicologico (io stessa sono disponibile), anche tramite i servizi territoriali pubblici, i consultori familiari o il tuo medico di base. Ricorda che puoi rivolgerti a centri antiviolenza che possono assisterti anche se la violenza proviene da familiari e non da un partner. Uscire da questa situazione è possibile, ma non puoi farlo da sola: hai bisogno di una rete che ti aiuti a ricostruire fiducia, libertà e autonomia emotiva. Non aspettare oltre.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa Clinica terapeuta Voice Dialogue e Dreamwork - Forlì-Cesena