Dott. Maurizio Pinato

Dott. Maurizio Pinato

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

La mia ex-moglie vuole spostare mia figlia in una nuova scuola più vicina a casa sua

Buongiorno, sono divorziato con una figlia di 12 anni che frequenta la seconda media, in una scuola alla quale è iscritta dai tempi dell'asilo. Pertanto è ben inserita in un tessuto sociale di compagni di classe che conosce da diversi anni, e in una scuola nella quale si trova molto bene. Per motivi a mio avviso non così importanti (comunque di ordine economico/logistico), la mia ex-moglie vuole spostare mai figlia in una nuova scuola più vicina a casa sua dove farle frequentare la terza media. Ha avvisato di ciò mia figlia a mia insaputa (siamo in affido condiviso) creandole false aspettative sul suo futuro. Mia figlia ha reagito molto male, disperata all'idea di cambiare scuola. Successivamente è stata operata sulla ragazzina una pressione psicologia tale da farle credere che se non cambia scuola non potrà più vedere la nonna materna a cui è molto affezionata. Ciò è falso, ma il "plagio" pare funzionare così ora mia figlia dice di voler cambiare scuola. Non perchè in quella attuale non si trovi bene, anzi, non vorrebbe cambiarla...(me lo ha confermato lei stessa) ma perchè altrimenti pensa di non poter più vedere la nonna. Io ritengo che far cambiare scuola ad una ragazzina di 12 anni in piena pre-adolescenza, proprio all'inizio di un anno importante come la terza media, troncando le sue relazioni sociali e le amicizie, e inserendola in un nuovo tessuto didattico/relazionale in cui dovrebbe di fatto ambientarsi ripartendo da zero, sia una follia. Soprattutto in considerazione del fatto che non esiste una reale motivazione di urgenza tale da giustificare questa scelta, ma solo una comodità logistica ed economica della madre. Vorrei un vostro parere: è lecito supporre che un tale cambiamento sia sconsigliabile oppure da un punto di vista psicologico/didattico non c'è nessun motivo per sconsigliare un tale cambiamento ? grazie
Buongiorno, dalla descrizione della situazione presentata, mi pare legittima la sua critica. A livello psicologico/didattico, tenendo sempre come riferimento le motivazioni presenti nella sua lettera, la richiesta posta a sua figlia tende a presentarsi come impropria: cioè, connessa a motivazioni esterne al mondo personale ed esperienziale di sua figlia. Anche la ragione della presunta interruzione del rapporto con la nonna mi sembra leggibile all’interno di questa prospettiva. Sembrerebbe più opportuno e rispettoso rispetto al percorso di vita di sua figlia non alterare il flusso della sua esperienza scolastica, aspettando la normale conclusione del ciclo delle medie inferiori. Rimane enigmatico il senso di questa intenzione da parte della sua ex-moglie, proprio sulla soglia della conclusione del percorso scolastico di vostra figlia. Forse varrebbe la pena di mettere meglio a fuoco il senso di questa intenzionalità, per valutare le eventuali ragioni e per ricercare possibili e sostenibili strategie. Rimanendo a sua disposizione per ulteriori informazioni, la saluto cordialmente.
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Dott.Maurizio Pinato

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista - Monza e della Brianza - Milano

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