Dott.ssa Melissa Mancini

Dott.ssa Melissa Mancini

psicologa, psicoterapeuta cognitiva costruttivista

Eritrofobia, fobia sociale, solo un fattore psicologico??? Metodi naturali?

Salve, sono una ragazza di 22 anni, due anni fà ho iniziato a soffrire di attacchi di panico dopo un forte accumulo di stress, dovuto a delle situazioni con persone che hanno vissuto con me, ma ho notato anche che in quel periodo ci furono 40 gradi e diedi anche un po' la colpa al caldo, in quel periodo vivevo all'estero, poi son tornata in italia e ho iniziato a soffrire di eritrofobia, faccio un lavoro in cui devo stare a contatto con tante persone in uno spazio piccolo ed interagire.

Purtroppo mi capita sempre di arrossire, con le clienti, con le mie colleghe e a volte anche con i miei amici, e famiglia, evito spesso di uscire, e ho paura di incontrare persone che conosco, mentre vado al lavoro o ovunque..per questo motivo..

Noto che questo arrossire mi succede soprattuto quando fa caldo, se entro in una stanza calda ho come una sensazione di poter esplodere dal rossore da un momento all'altro, e anche ora in inverno mi tolgo sempre il giubbotto quando sono in giro e a volte non riesco a respirare bene per l'ansia.. inoltre non riesco a controllare del tutto i miei pensieri, ho avuto pensieri ossessivi di cui ancora non riesco a liberarmene del tutto, a volte invece mi fissò su qualcosa fino a farmi venire attacchi di panico, anche se ora riesco a controllarli, ma ho spesso questa brutta sensazione dell'ansia che non mi fa respirare bene.

Un giorno mi è capitato di bere un succo di melograno fresco e di avere una sensazione strana come se niente avesse potuto farmi esplodere dal rossore, (anche se notai quella sensazione solo la prima volta) quindi feci una ricerca e notai che rientra nei betabloccanti? Ho letto che ci sono betabloccanti naturali da prendere per contrastare il rossore, ma il problema è che io soffro di pressione bassa.. mi chiedevo anche come sia possibile che soffra di ansia ma abbia la pressione bassa?
riguardo i betabloccanti appunto mi chiedevo se secondo lei sono un ottimo modo per cercare di contestare il problema?
Non parlo di farmaci, ma di rimedi naturali.
Ho visto anche che quando si soffre di queste cose di solito si danno farmaci per stimolare la produzione di serotonina e per calmare , come Ad esempio la "griffonia".
Mi chiedevo se esista un qualcosa che lavori sull'ansia, ma anche sul l'eritrofobia.. ma soprattutto se l'eritrofobia può essere dovuta a qualcosa di non psicologico?
Intendo,sicuramente dopo qualche episodio sfocia in qualcosa di psicologico, perchè tendiamo a fissarci su questo strano fatto, o almeno in questo caso parlo per me, ma in fondo puó essere dovuto a qualcosa come problemi di cuore, di circolazione o di qualcos'altro? A cosa può essere dovuta a parte la Psicologia? Non saprei da dove iniziare per curarmi. Sicuranente da uno psicologo, MA quali altri esami dovrei effettuare per scavare in fondo al problema?
Inoltre ho un fastidio cronico alle tempie.. che a volte prende anche i denti. C'è qualche correlazione?

Vorrei innanzitutto tranquillizzarla. Arrossire è una reazione fisiologica, che avviene a causa di vari fattori sia ambientali (ad esempio per lo sbalzo di temperatura tra vari ambienti, oppure dopo una corsa) sia emotivi, come il provare una forte emozione. Per cui è una condizione assolutamente normale. 

Mi chiedo, perchè per lei è importante questa questione? Cosa succede se lei arrossisce? Ha paura di fare brutta figura al lavoro e che la gente intorno a lei pensi male di lei? Oppure, è collegato agli attacchi di panico, nel senso che l'arrossire per lei è il preludio ad un attacco?

Chi soffre di panico è estremamente attento ad ogni minimo cambiamento fisiologico e tende a confondere i normali segnali corporei, che nei momenti di tranquillità non vengono neppure considerati, con qualcosa di catastrofico (ad esempio sento battere più velocemente il cuore quindi mi verrà un infarto quando in realtà si è solo agitati per una certa questione oppure si è mangiato un pò pesante).

Le consiglio innanzitutto di cominciare un percorso di psicoterapia per almeno autarla a mettere in ordine la situazione presente e passata (le relazioni con le persone che descrive all'inizio); se vuole essere maggiormente tranquillizzata può parlare col suo medico di base dal punto di vista medico e farmacologico circa le domande sul funzionamento corporeo e sui betabloccanti ed altri rimedi, ma sono sicura che non le prescriverà nulla se non qualcosa di specifico per l'ansia.

Resto a sua disposizione.