Totale incapacità a socializzare. Non parlo mai e mi sento una persona vuota.

Salve, mi chiamo Francesco e ho 22 anni. Scrivo perché credo di avere gravi problemi relazionali. Infatti non ho neanche un amico e questo da anni. L' ultima volta che ho avuto qualche amico era ai tempi delle medie. Il fatto è che io mi sono sempre sentito diverso dagli altri e mai in sintonia. Non ho mai fatto niente di concreto per cercare di fare amicizia anche perchè non sapevo da dove iniziare. Fino a poco tempo fa ho sempre avuto la convinzione che la colpa fosse della mia eccessiva timidezza e anche della sfortuna che non mi ha fatto conoscere persone più simile a me. Ultimamente però sto capendo che non è semplice timidezza ma si tratta di problemi ben più gravi. Ho sempre avuto il problema del parlare poco, quasi mai fin da bambino, cosa che mi è sempre stata fatta notare dagli altri. Ho sempre avuto difficoltà nelle conversazioni e a trovare argomenti, anche a parlare di cose stupide, del più e del meno. Io credevo fosse la timidezza e l'insicurezza eccessive a farmi bloccare, invece adesso ho paura di essere veramente una persona vuota. Anche se mi vengono fatte delle domande rispondo (anche a monosillabi) e poi non so come continuare facendo bloccare la conversazione. Guardo gli altri parlare e parlare in continuazione e li invidio tanto. Non so che fare per cambiare e soprattutto come iniziare da zero a fare amicizia. Anche se trovassi qualcuno con cui fare amicizia, è possibile "fare pratica" e cambiare questa situazione?

Giuseppe,

Intanto le vorrei dire che da quello che scrive, dalla descrizione approfondita della sua sofferenza e dalla lucidità con cui analizza il problema, lei mi sembra una persona tutt'altro che vuota.

La sua sembra più una paura, un sentimento che mi è arrivato durante tutta la lettura, paura di parlare, paura di sé stessi, paura dell'altro. E questa paura le viene, da quel che dice da quando era piccolo e si sa, le paure se non affrontate diventano sempre più enormi col tempo e diventa sempre più difficile prenderle di petto.

Credo che, vista la sua grande capacità di guardarsi dentro, nonostante tutta questa paura, lei possa utilizzare questa risorsa rivolgendosi ad un esperto, che può accompagnarla dentro questa buia caverna per vedere cosa c'è che le fa tanta paura. Potrebbe scoprire che, dopo tanti anni, quell'ombra gigantesca e mostruosa sia invece associata ad un piccolo topolino, chi lo sa!

Le auguro un buon viaggio Giuseppe.

 

Michaela Mortera