Rapporto con i miei genitori

Salve, sono una ragazza di 27 anni che ha sempre avuto difficoltà a volersi bene ed accettare se stessa. Innanzitutto per il confronto con mia sorella, lei è sempre stata quella che eccelle a scuola e che aveva diverse capacità (suonava il pianoforte, sapeva cantare ecc) e io mi sono sempre sentita quella incapace e manchevole, con nessun particolare talento o capacità, e ciò era evidente soprattutto da parte dei miei parenti più che dai miei genitori. Ho sempre manifestato questo mio disagio e i miei genitori hanno sempre negato che preferissero mia sorella a me. In più per anni (dalle elementari alle superiori) sono stata vittima di bullismo e nessuno mai ha preso le mie difese in particolare i miei insegnanti che hanno sempre preferito lavarsene le mani nonostante il mio malessere e la mia sofferenza fossero evidenti. I miei genitori (in particolare mia madre) hanno cercato di parlarne a scuola ma è stato tutto inutile, anche se penso che avrebbero potuto fare di più. Tutto ciò ha contribuito a fare di me una persona fondamentalmente insicura di sé stessa, e che ancora non ha concluso un bel niente nella vita (sono fuoricorso all'università da anni). Per un anno sono stata in terapia da una psicologa e ciò mi ha aiutata molto, ma mi rendo conto che alcuni risultati raggiunti si stiano vanificando, forse a causa della pandemia e del fatto che sono sempre chiusa in casa. Non so se sia solo una mia sensazione, ma credo che i miei genitori non mi capiscano per davvero e che spesso siano indelicati nei miei riguardi, nonostante sappiano le diverse difficoltà che ho avuto, non so se è per un limite loro oppure perché di fatto non gli importi nulla di me. Vi ringrazio anticipatamente!

Buongiorno, 

Ho letto la sua lettera più di una volta, poiché mi sfuggiva la direzione della sua domanda. Lei ha intitolato la domanda "rapporto con i miei genitori" ma nel corso della storia li ha spesso giustificati, responsabilizzando piuttosto, il confronto con sua sorella, i parenti, gli insegnanti. Alla fine però si chiede se i suoi genitori siano interessati a lei.

Mi da la sensazione come se li sentisse presenti ma allo stesso tempo assenti. Come se ci fossero ma non fossero coinvolti con lei. Ovviamente io non posso sapere se è perché i suoi genitori si comportino così, ma la percezione che lei ha è parecchio responsabile della sua insicurezza: se lei sente di aver costruito dentro di sé un impalcatura protettiva su un modello genitoriale di cui dubita la stabilità, è più che normale che dubiti ancora di se stessa.

Credo che ci sia la necessità di visionare quell'impalcatura e capire dove ci sono delle giunture più solide e dove meno, in quali ha messo mano lei e in quali può contare sui suoi genitori. In questa domanda è chiaro che lei non ha bisogno di metterli in discussione, ma di ritrovare la loro solidità. 

Provi a impostare un lavoro terapeutico su questa direzione. 

Le auguro una buona ristrutturazione

Dr.ssa Michaela Mortera