Ho paura della solitudine, di rimanere solo

Salve, ho 43 anni ed ho sempre avuto problemi di autostima, credo legati all'infanzia, sono sposato ed ho una figlia ed una moglie stupenda.Ultimamente vivo con il terrore dell'abbandono nonostante non ci siano cause o situazioni che ne evidenziano pericoli,sento che la mia mente crea delle situazioni inesistenti che mi trovo a combattere, tipo che mia moglie chatti a mia insaputa quando siamo a casa,pur sapendo che facendo due lavori separati potrebbe fare quello che vuole in ogni momento,eppure si scatena qualcosa che mi fa aver paura di perderla è come se fossi aggrappato solo a lei ed al suo amore.Premetto che in passato ho avuto un momento di autostima forte diciamo di esaltazione ed ho fatto quello che per me ora sembra un pericolo,stare al telefonino tenendo da parte mia moglie.Ora cerco di capire come combattere queste paure,io è mia moglie abbiamo progetti a lungo termine,come avere un altro figlio,vacanze di natale prenotate,vacanze estive già programmate...quindi io vedo che lei il futuro lo vede con me...allora perchè queste paure?Ho un buon lavoro,sono apprezzato,ma il problema che viviamo lontani dalle nostre famiglie e quindi con poche relazioni amicali profonde,io ho paura della solitudine di rimanere solo,do scarsa importanza alla mie capacità ed al mio valore personale,questo credo che dipenda dalla famiglia numerosa,di cui sono l'ultimo di 8 ,da piccolo mi hanno sempre fatto sentire inferiore,incapace etcc,ma nonostante ciò nella mia vita ho fatto tante conquiste e soddisfazioni..Quindi ora mi chiedo perchè sono nate queste paure?come fare a superarle?come togliere i fantasmi dalla testa? voglio essere sereno per mia figlia e mia moglie glielo devo....Vorrei capire che strada percorrere per evitare di penalizzarmi continuamente per colpe che non ho....

Caro Alessandro,

mi sembra che le sue preoccupazioni in questo momento siano significative e interferiscano con il suo benessere e, molto probabilmente, con la qualità delle sue relazioni. Potrebbero costituire queste paure un invito alla riflessione e alla loro presa in carico per poter avviare una crescita personale e, di conseguenza, una maggiore qualità e stabilità delle relazioni? Io le consiglio una consultazione psicologica per comprendere quale sia il percorso più adatto e poi decidere se intende intraprenderlo.