Dott.ssa Michela Romano

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Dott.ssa Michela Romano

Psicologa Psicoterapeuta

Mio figlio ha deciso di escludermi dalla sua vita

Sono una madre di un figlio 27enne, laureato che, per sua scelta, vive e lavora in Olanda da circa tre anni con grandi soddisfazioni professionali. Da un anno convive con una ragazza e sembra molto soddisfatto del rapporto che ha con lei. Cinque anni fa, purtroppo, ha perso il padre in pochi mesi per una neoplasia incurabile e, nonostante fossimo già divorziati, ho assistito e accudito il mio ex marito fino all'ultimo respiro con dedizione e amore, mettendo da parte tutto per poter aiutare lui (e di conseguenza mio figlio), in quei terribili mesi. Chiunque legga può immaginare lo strazio di un evento così devastante ed improvviso, soprattutto per mio figlio ancora molto giovane e molto legato al padre. Durante la malattia (in pieno Covid) e nei due anni successivi i rapporti fra me e mio figlio che- dalla separazione avvenuta 5 anni prima, non erano stati dei migliori - sembravano finalmente essersi rinsaldati. Sono arrivata a pensare che se da una parte avevamo perso, dall'altra avevamo recuperato un rapporto, almeno per me, vitale. Purtroppo col tempo lui è diventato sempre più esigente, distante e prepotente nei mie confronti soprattutto quando rientra a casa (1 o 2 volte all'anno, per fortuna!). Forse, sbagliando, gli faccio trovare sempre tutto pronto...,la sua stanza, il frigo pieno, la mia auto a disposizione per uscire con gli amici, la "lavanderia" in funzione 24/7. Onestamente non mi è mai pesato, visto il poco tempo della sua permanenza in Italia che, tuttavia, dedica al 90% (dopo il lavoro in SW) agli amici di vecchia data. Un mese fa c'è stata una discussione di carattere diciamo "economico" (via chat) relativa a spese che dobbiamo sostenere per la casa che abbiamo in comproprietà al 50%. Nonostante che alla fine abbiamo trovato la soluzione, lui ha cambiato totalmente modo di rapportarsi a me, tanto che per la prima volta nella sua vita non mi ha fatto gli auguri di compleanno. Il giorno successivo gli ho mandato un messaggio chiedendo di poter parlare per risolvere la "questione casa" dato che qualche volta aveva espresso la volontà di venderla o di cedermi la sua quota. Quindi ci siamo sentiti, si è scusato, ha detto semplicemente di essersi dimenticato del mio compleanno; affermazione alla quale non ho creduto poichè..1.non gli è mai accaduto; 2. perchè nemmeno lontanamente ha manifestato la volontà di "rimediare", magari con un regalo, anche piccolo, cosa che invece ha sempre fatto sin dalla più tenera età. Purtroppo non sono in condizioni economiche di rilevare la sua quota di comproprietà della casa comune, ma ho deciso che non sono più disposta ad essere trattata come "colf" o forse anche peggio, cominciando, ad esempio a non dargli più la mia auto, a fargli trovare il frigo vuoto e la sua stanza dea preparare.. Vero è che non si può imporre di "amare", ma credo che un genitore che per di più mai ha fatto mancare nulla al proprio figlio soprattutto in termini affettivi, di vicinanza, di comprensione e di ascolto, di presenza, meriti almeno rispetto (non mi spingo ad aggiungere onore, perchè mi pare troppo, nel caso in specie). Accetto critiche, consigli, suggerimenti e ringrazio sin d'ora per avermi letta.

Buongiorno Rosita, immagino il suo dolore e la sua frustrazione di madre. Credo che per potere avere un piccolo aiuto qui dovrebbe dirci quali dinamiche prima della morte del padre vi hanno creato problemi e fatto allontanare. Probabilmente quel riavvicinamento per via della malattia e della morte del suo ex è stata una sorta di "deposizione delle armi" visto che c'era un evento importante di cui dovervi occupare. 

Sicuramente l'aspetto economico non vi aiuta; lei ha i suoi problemi per cui non riesce a fare fronte alle spese da sostenere, probabilmente anche suo figlio è nella stessa condizione; è che a volte decidere di vendere una proprietà cui si è legati fa male e mette tanto in difficoltà. 

Non credo che decidere di non accogliere nel migliore dei modi suo figlio sia una buona scelta; certo questo non significa che deve mettersi da parte per i bisogni di lui. Rispetto a questo, che non è il reale problema, deve capire cosa ha voglia di fare e cosa no, ma è importante che focalizzi cosa nella realtà vi ha allontanati e che ancora sta mettendo in crisi il vostro rapporto.

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Michela Romano 

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Dott.ssaMichela Romano

Psicologa Psicoterapeuta - Vicenza

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