Dott. Miro Moretti

Dott. Miro Moretti

Psicologo, Psicoterapeuta

Una maestra se faccio una cosa sbagliata mi urla e mi riprende

Salve sono giulia di 21 anni e frequento l'università, studio scienze della formazione perchè il mio sogno è quello di diventare un educatrice d'infanzia. In questi mesi sto conseguendo un tirocinio di 200 ore e sta andando abbastanza bene, ho fatto già un po di esperienze, solo una cosa mi fa provocare molta ansia, ed è a causa di una maestra perchè se faccio una cosa sbagliata mi urla e mi riprende e se chiedo qualcosa mi risponde in modo rigido e freddo. All'inizio del tirocinio ero tranquilla e avevo tanta voglia di andarci ma dopo le varie riprese per i miei errori, ogni mattina mi alzavo e non mi andava di andarci solo perchè avevo paura di essere ripresa da lei e mi sento sempre un po ansiosa mentre sono lì a fare il mio tirocinio. Pochi giorni fa stavamo facendo mangiare i bambini e io imboccavo quelli piccoli, e devono iniziare a mangiare la pasta come i bimbi grandi e non più gli omogeneizzati, solo che è stato difficile imboccarli e lei è arrivata da me e mi ha chiesto se stavano mangiando, io ho detto no e lei mi ha chiesto se avevo tagliato la pasta e già mi sentivo battere il cuore a mille; le ho risposto negativamente e lei alzando la voce dice "Mamma mia giù te l'ho detto già prima, insomma in che lingua parlo io? Dammi sto piatto!" anche se non è vero che me lo ha detto o forse lo ha detto ma nel casino che facevano i bambini non avevo sentito e quindi le ho dato il piatto silenziosamente, non sapevo che dire, e sono diventata rossa in viso per la vergogna, l'imbarazzo di fronte alle altre maestre. Mi veniva quasi da piangere ma non potevo sarebbe stato ancora di più l'imbarazzo. Solo quando sono tornata a casa ho pianto mi sentivo una fitta al cuore eppure ho sempre pensato che ci sono modi e modi per dire le cose. Ed è stata proprio lei a dirmi di stare tranquilla che se sbaglio è normale ma lei sbaglia i toni in cui mi dice le cose. Penso sia anche una mancanza di rispetto nei miei confronti anche perchè ne sono una bambina, ne mi conosce. Non so come gestire questa cosa anche perchè la direttrice la sorella di questa maestra mi ha chiesto se volevo lavorare un po lì e io ne sono contenta ma anche abbastanza spaventata, perchè se comincerò a lavorarci dovrò conviverci con questa ansia. Come posso fare? Poi ultimamente mi è capitato spesso di litigare con le persone a cui tengo e man mano queste persone le ho perse uno ad uno e mi sento sempre di piu ansiosa per aver paura di perderle ancora. Poi due mie amiche si sono fidanzate, io ancora no non ho mai avuto un ragazzo, una storia d'amore, qualcuno da amare e che mi ami e quindi ho sempre paura di rimanere sola anche in futuro. Tutte queste cose queste ansie le tengo ancora dentro ed ho paura di entrare anche in depressione per questo. A volte mi capita di pensare di non voler piu vivere perchè non c'è mai una gioia, in quanto le persone rispondo male, se ne vanno e nessuno mi ama. Ho bisogno di consigli e di capire. Grazie Saluti
Ciao Giulia, intanto complimenti perchè è bello sentire una ragazza cosi giovane con un sogno chiaro e la determinazione per raggiungerlo. Mentre leggevo il racconto della maestra immaginavo che è normale sentire un pò di ansia quando si è ripresi e criticati e allo stesso tempo ho immaginato che ci fosse anche qualcosa di molto personale tuo, che può in qualche modo riguardare lo stile educativo che hai ricevuto e le tue prime figure educative (a partire dalla mamma!). Hai poi toccato altri punti come la paura della solitudine e l'hai legata alle rotture di alcune amicizie che hai in questo periodo e all'assenza di un ragazzo. E probabilmente a questo è legata la paura della depressione. Ti invito Giulia a riflettere sul motivo delle liti e delle rotture. Nello specifico ti invito a riflettere sulle motivazioni della rottura. C'è qualcosa di cui accusi gli altri? è cosi grave effettivamente? come ti sei sentita? è veramente colpa loro o questa è un emozione alla quale sono "sensibile"? Ti suggerisco queste riflessioni perchè Buongiorno, ti scrivo cercando di essere breve perché immagino sarai subissata di risposte, allo stesso tempo ci tengo ad aiutarti a fare un pochino di chiarezza e darti dei piccoli suggerimenti. Quelli che tu descrivi molto bene sono i sintomi dell’ansia che arrivano fino alla paura di morire. Tranquillizzati, non si muore, anzi per quanto l’ansia sia invalidante è altrettanto curabile e gestibile. Partiamo dal principio. Come nasce l’ansia. Più i sintomi sono forti e più l’origine è ben radicata. Ciò che predispone all’ansia e al panico sono dei vissuti emotivi che facciamo da piccoli (quindi solitamente in famiglia) che in qualche modo compromettono il nostro vissuto di sicurezza. Sono dei vissuti talmente dolorosi che ce ne difendiamo rendendoli inconsapevoli. Quando poi da grandi ci sono delle situazioni che richiamano quei vissuti, anche per dettagli che non siamo in grado di percepire, il nostro corpo risponde attivando il circuito dell’ansia. Quando dici che hai degli attacchi senza causa è perché non sei consapevole e probabilmente riflettendo sulle emozioni che precedono gli attacchi trovi qualcosa di comune. Durante gli attacchi poi ti renderai conto che la tua attenzione è spostata su di te e su quello che stai vivendo. Il mondo esterno sparisce. E quello che fai è cercare di controllare i sintomi (il battito, la sudorazione, …). Questo alimenta l’ansia semplicemente perché sono tutte cose incontrollabili. Prova allora a risposare l’attenzione all’esterno scrivendo un diario dei sintomi, descrivendo quello che stai vivendo più dettagliatamente possibile e vedi come va. Insomma l’ansia è un messaggio che ti arriva da dentro e la elimini solo se lo ascolti! Dunque per quanto riguarda i rimedi io ti consiglio di fare dei colloqui (tanti propongono il primo in forma gratuita) e avere delle prime consulenze, utilissime a fare chiarezza e a ridurre un po’ anche l’ansia. Il punto è che se vai a fondo alle cause la curi radicalmente e questo si può fare solo con un lavoro di psicoterapia, evita rimedi che ti aiutano solo a gestire i sintomi, ma non curano spesso ci accorgiamo che le relazioni che abbiamo (con le amiche o con l'altro sesso) vanno sempre allo stesso modo. Questo perchè apprendiamo crescendo dei copioni relazionali che replichiamo con gli altri con il risultato che le relazioni vanno spesso allo stesso modo quando noi non vorremmo.