Dott.ssa Morena Romano

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Dott.ssa Morena Romano

psicologo, psicoterapeuta, mediatore familiare

Non riesco a gestire la depressione e il pessimismo del mio compagno

Buongiorno,
Sto insieme al mio compagno da 2 anni e mezzo. Ci siamo conosciuti e messi insieme sin da subito. Siamo maturi ( lui 46 io 45) con già delle esperienze alle spalle.. ma senza essere mai stato sposati e senza figli.
Viviamo il nostro rapporto di coppia serenamente e senza vincoli.
Negli ultimi tempi il nostro rapporto sembra più consolidato e ogni tanto pensiamo al futuro.
Non è stato facile. Io sono una persona che ha viaggiato tanto per lavoro. Ho una mentalità aperta e non mi faccio seppellire dai problemi. Cerco di risolverli.
Lui invece vive di problemi e rimane ancorato al passato. Ha fatto degli errori e si odia. Odia se stesso, non accetta dove e come vive nonstante abbia un buon lavoro e una casa sua. Il suo pessimismo a volte mi opprime. In tutto questo mostra scarsa fiducia negli altri e tende ad essere sospettoso con tutti. Il risultato che, non poche volte, se l'è presa con me..( nulla di fisico solo brutte parole che ho imparato a lasciarmi scivolare...) come se le dicesse più se stesso che a me.
Con il tempo si è ridimensionato parecchio. Sono molto più i momenti di serenità e quando sta giù cerca di non sfogare sugli altri.
Ma le sfortune e i problemi della vita non aiutano.. e lui ovviamente, è convinto di averne solo lui di problemi. Ha sofferto molto la morte del padre. Ed ora, che si stava riprendendo, è arrivata la notizia della malattia della madre .. probabilmente incurabile. Si è chiuso a riccio.
Quando non sono con lui ma sto per qualche giorno a casa dei miei, comincia a blaterare cose del tipo: non venire più, per il tuo bene.. meglio che non stai più con me.
Della serie dovrei mollarlo io perche lui non ce la fa? E perchè dovrei lasciarlo? Il suo modo di fare a volte "apocalittico " tende a sopprimere gli altri. Si cuoce nella rassegnazione senza cercare soluzioni. Allontanandomi. Per un periodo io pensato che rientrasse nei così detti " narcisisti" .. avrebbe bisogno di parlare con qualcuno..ma non lo farà mai di sua iniziativa.
Ormai ho imparato a gestirlo. All'inizio è una "catastrofe" .e tocca lasciarlo un po solo a sfogare e poi piano piano si risolleva da solo , io lo aiuto standogli vicino e tutto si sistema.
Tuttavia temo che la malattia della madre abbia veramente scatenato una catastrofe ..lui parla di come dopo finirà tutto e mi allontana " per il mio bene"ed io non so come gestirla...devo lasciarlo solo?.. devo stargli vicino? temo per lui..e l'ansia e le preoccupazioni cominciano ad farsi sentire.
Non so nemmeno dove inserirlo nella categoria più attinente. Depressione forse è riduttivo magari voi saprete collocarlo meglio. Grazie mille!

Salve signora Ilaria ciò che descrive del suo compagno sembra rientrare in un quadro depressivo cronico caratterizzato da vittimismo e una certa tendenza istrionica. Posso solo immaginare la difficoltà nel gestire la relazione che sembra pesare quasi tutta sulle spalle..e ciò temo non sia utile per lui ma soprattutto per lei.

È palese che lei provi amore e dedizione per questo uomo, ma come la fa stare? La inviterei a riflettere su questo,e su quali sono i suoi bisogni e desideri e su come vive lei per prima questa relazione. Resto disponibile per ulteriori approfondimenti. 

 

 

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