Dott.ssa Natalizia Francioso

Dott.ssa Natalizia Francioso

psicologo, psicoterapeuta, neuropsicologo

Soffro di quelle che io definisco impropriamente crisi di angoscia.

Salve, ho inserito la mia domanda nella categoria “ansia “ anche se non so se di ansia di tratti. Cerco, per quanto possibile, di sintetizzare il mio problema che, già premetto, ormai si è cronicizzato ed ogni piccola cosa sembra, anche in situazioni normali, portarlo alla luce.Soffro di quelle che io definisco impropriamente “ crisi di angoscia“.A volte, anzi spesso , quasi sempre da un anno a questa parte, mi sopravviene una paura immotivata, accompagnata da palpitazioni, nausea, crampi allo stomaco, tremori /brividi di freddo e voglia di piangere e di morire ..Non so cosa/chi provochi in me queste crisi. La crisi , di per sè, dura qualche minuto, ma mi lascia devastata. La paura che si ripresenti a volte mi fa stare ancora piu' male della crisi in sè.La maggior parte delle volte, non sempre pero', queste crisi si presentano durante i pasti, soprattutto la sera.La prima crisi si è presentata quando ero bambina , secondo me avro' avuto 9/10 anni, di sera, prima di mettermi a tavola ( ricordo ancora che mamma stava apparecchiando la tavola). Ho sofferto di disturbi alimentari in passato ovvero legati la cibo? Si.Anche se non credo si tratti di un vero e proprio disturbo alimentare in quanto non legato alla voglia di dimagrire. All'età di 18 anni improvvisamente mi sono ritrovata senza appetito e molto angosciata. Per cercare di nascondere questo mio stato a mamma ( che è molto fissata per il cibo diciamo, e guai se non si mangia perchè mangiare equivale a star bene) ho nascosto per un periodo il cibo nella convinzione che la mancanza di appetito poi svanisse. Risultato? sempre peggio. Alla fine sono arrivata a pesare meno di 50 kili e quando mamma l'ha soperto per me è stata una liberazione. Da lì è iniziato un percorso molto difficile per rimettermi in forma perchè avevo perso la voglia di mangiare/vivere e avevo anche paura di deglutire. Alla fine sono riuscita a rialzarmi e a riprendere la mia vita tra le mani. Ora alla età di 30 anni anche quando si ripresenta quella mancanza di appetito , non nascondo il cibo ma cerco sempre di mangiare tutto. Dal basso della mia ignoranza credo che il problema non sia il cibo in sè anche se le crisi si sono in passato presentate e anche oggi spesso si ripresentano , ma non solo, in occasione dei pasti. Questa è una mera aggrovigliata sintesi della mia situazione che , oggi, a 30 anni, non mi fa vivere bene e vorrei sapere cosa posso fare per cercare di liberarmi da questo male che mi tortura e finalmente prendere il volo.

Buongiorno Anna,

per rispondere dettagliatamente alla sua richiesta sarebbe opportuno effettuare  una valutazione più approfondita del suo problema.  Nonostante questo posso fare delle considerazioni a riguardo:

  • dalla sua descrizione mi sembra di capire che fin’ora non ha mai intrapreso né considerato la possibilità di iniziare un percorso terapeutico, ha sempre cercato di risolvere il problema facendo ricordo alle sue forze.
  •  l’ ansia è una condizione molto diffusa e di per sé  è un’emozione normale che tutti noi proviamo e che comporta uno stato di attivazione fisiologica dell’organismo quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa o spiacevole.
  •  l’ansia però può diventare patologica quando è eccessiva e troppo frequente tanto da influire negativamente sulla qualità della vita della persona. Da quanto riferito da lei, è proprio questo tipo di ansia quella che prova ormai da diversi anni.

Pertanto  le suggerisco di prendere in  considerazione la possibilità di  rivolgersi a uno psicoterapeuta. Ha un disagio psicologico che richiede un intervento professionale: il terapeuta potrà aiutarla a rimettere in ordine le emozioni, i pensieri e i comportamenti attraverso l'uso di tecniche specifiche che serviranno a farle ritrovare il proprio benessere mentale. Per il trattamento del disturbo d’ansia, le suggerirei di intraprendere la psicoterapia cognitivo-comportamentale, in quanto ha dimostrato ampiamente e scientificamente la propria efficacia. Si tratta di un tipo di psicoterapia in cui paziente e terapeuta sono attivamente impegnati nella comprensione del problema e nella condivisione di obiettivi terapeutici concreti e verificabili.

Resto a sua disposizione per ulteriori informazioni.