Immaturità o altro?

Buongiorno, circa 10 giorni fa mia figlia di 18 anni, ha deciso di punto in bianco di lasciare la scuola ad un passo dalla maturità per andare a vivere con il suo ragazzo in un'altra città. Li ha trovato un lavoro con lui come barista. Non sospettava o nulla, mai avremmo pensato ad una scelta di questo tipo. In famiglia abbiamo cercato sempre di incentivarla allo studio ad avere curiosità ed interessi. Era una ragazza piena di iniziative e determinata. Il cambiamento è avvenuto lentamente, critiche in casa per come siamo, litigi continui con me. Non le abbiamo mai fatto mancate nulla. A settembre le abbiamo regalato i soldi per la patente che ha lasciato a metà. Non stimiamo il ragazzo di 20 anni con cui vive. È un ragazzo immaturo, non ha terminato gli studi e sogna di fare soldi facili, pensa che studiare sia una perdita di tempo. Noi siamo sconvolti dall'accaduto. Ci sentiamo in colpa per non avere capito il disagio di nostra figlia. Abbiamo cercato di condividere pensieri ed emozioni con lei e starle vicino, ha cominciato a chiudersi ad essere insofferente fino alla drastica decisione di lasciare tutto e scappare. Ha deciso di farsi seguire da una psicologa circa 2 mesi fa ma non ha voluto dirci il motivo. Mi chiedo dove abbiamo sbagliato. Ha detto che è che era stanca di fare le cose per avere la mia approvazione. Le abbiamo sempre detto di impegnarsi per avere un futuro brillante e per essere felice. Invece ha addirittura lasciato la scuola. Aveva fatto e superato 2 test di ingresso per le facoltà universitarie di suo interesse. Non capiamo cosa sia successo. Sembra impazzita ed euforica. Al telefono dice che finalmente è felice. Ma che futuro avrà senza titolo di studio? Con un ragazzo accanto che cambia lavoro continuamente? Ha 1 sorella più piccola che è posata e matura per i suoi 16 anni a cui è molto legata, Ha lasciato sgomente le amiche. Questo dolore non si mitiga e non trova soluzione.

Buongiorno Francesca, 
il dolore che emerge dalle sue parole è profondo e del tutto comprensibile. Quando un figlio prende una strada che appare inspiegabile o distante dai valori familiari, si ha la sensazione che tutto sfugga di mano e ci si interroga, spesso con durezza, su dove si ha sbagliato.

In un’ottica sistemico-relazionale, non si cercano colpe ma significati: ogni scelta, anche quella più disorientante, si inserisce in una rete di relazioni, ruoli e aspettative che è importante esplorare con delicatezza. La sofferenza che oggi sente, come genitore, merita ascolto e spazio e può diventare il punto di partenza per un lavoro su di sé e sul legame con sua figlia, anche se ora lei ha scelto di allontanarsi.

A volte non possiamo cambiare le decisioni degli altri, ma possiamo trasformare il nostro modo di stare dentro a ciò che accade. Se sente il bisogno di essere accompagnata in questo momento complesso, c’è la possibilità di iniziare un percorso per lei, che possa aiutarla a dare senso a questo dolore.

Resto a disposizione.
Un caro saluto

dott.ssa Nicole Pontiroli

domande e risposte

Dott.ssaNicole Ayangma Pontiroli

Psicologa, Sessuologa - Bergamo - Milano

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