Dott.ssa Noemi Dominici

Dott.ssa Noemi Dominici

psicologo, psicoterapeuta, psicotraumatologo - e.m.d.r

Vorrei qualche consiglio su come essere presente e vicino a mia figlia

Sono mamma separata da ca. 7 anni di una ragazza di 14. Si è sempre vista con suo padre (sono a mia volta figlia di separati e non vedo nè sento mio padre da ca. 35 anni), anche se lui ora si trasferisce in un altro paese = minori occasioni di vedersi. La separazione è stata un po' tormentata per noi ma abbiamo cercato di essere il più equilibrati possibile con e per lei. E' una ragazza dolce e anche un po' timida ma all'occorrenza, soprattutto ora che è adolescente, riesce a sviluppare una bella "grinta". Mi preoccupa principalmente di non riuscire a comunicare con lei, a farla sentire amata ed accettata per quello che è: una persona, insomma ad aiutarla a diventare serena, equilibrata. Premetto che è sovrappeso e non si accetta molto, tutti i tentativi di diete (2 dietologi e W.W) non per mancanza di costanza, sono falliti, dopo un po' recupera il peso perso; si lamenta spesso di mal di pancia e mal di testa ed abbiamo già escluso ogni possibile causa fisica e medica oggettiva. Penso di essere abbastanza attenta ma forse non lo sono nel modo corretto e penso che questa manifestazione di disagio risieda altrove anche se non riesco ad identificare il nocciolo originario e lei non mi aiuta a capire, dice che va tutto bene, inoltre io ho un carattere abbastanza forte ed indipendente e ho sempre pensato 'aiutati che il ciel t'aiuta' dovuto al mio vissuto. Fin da piccola è stata molto attaccata a me. Ha amici ed amiche anche se finora nessun fidanzatino che mi risulti, a scuola è nella media, insomma nulla che faccia pensare a situazioni gravi ma sicuramente c'è spazio per migliorare. Vorrei qualche consiglio su come essere presente e vicino ed aiutarla ad essere serena e consapevole di sè e a svilupparsi in un adulto sano e che sappia relazionarsi con gli altri ed il mondo che la circonda. Grazie.
Buongiorno, dalle sue parole emergono grosse pre-occupazioni riguardo il benessere di sua figlia. Mi chiedo se alcune sue difficoltà sperimentate in passato possano reificarsi ora in sua figlia, considerando anche la stessa esperienza di separazione dei genitori. Molte volte accade che le nostre paure si proiettino nei propri figli. Provi a separare i due ambiti, chissà quali pensieri ed emozioni prova sua figlia? Consideri che l’adolescenza è sicuramente un momento complesso sia per il figlio sia per il genitore, nel quale l’individuo per crearsi la propria identità e strada necessita di contrapporsi e anche di non confidarsi con i propri genitori. Questo potrebbe creare un senso di impotenza, frustrazione nel genitore, ma penso che lei fino ad ora abbia investito e seminato per il suo benessere, le dia fiducia e pian piano le piante germoglieranno. E’ possibile ipotizzare nel momento in cui si evidenziano dei disagi, che al momento sono di difficile superamento, di consultare un professionista per dare uno spazio protetto d’ascolto, nel quale condividere e farsi accompagnare per chiarire delle difficoltà. Buon percorso. Cordialmente.