Bambino di 5 anni non gioca con i bambini
Buongiorno a tutti ho un figlio di quasi 5 anni che non socializza..ha frequentato il nido 1 anno e adesso é al secondo anno di materna. Ha fatto un anno di logopedia perché non riusciva a esprimersi bene adesso va meglio e adesso ha incominciato la psicomotricità sotto consiglio della maestra perché non socializza, sembra distratto e insicuro, a scuola non parla e ha bisogno sempre del supporto dell’adulto..la mattina fa storie per andare a scuola ma poi entra tranquillamente non piange ma mi guarda come per dire non te ne andare. Quando andiamo al parco i giochi li fa ma molto timidamente come se avesse paura e dopo 10 minuti vuole andare via,i gonfiabili neanche a parlarne non vuole proprio entrare nemmeno alle feste dei compleanni dei compagnetti Ha un carattere molto tranquillo e timido ma a casa non é così si lascia andare completamente prende l’iniziativa per giocare, parla molto, fa capriole é sempre in movimento. Per il resto mangia da solo, si sveste da solo, sale le scale, dorme nella sua stanzetta da solo Quando chiedo cosa hai fatto oggi a scuola risponde che non lo sa non si ricorda così tutti i giorni..volevo provare a fargli iniziare qualche sport ma ho la certezza che non vuole andarci Avevamo anche fatto una valutazione con la neuropsichiatra per toglierci ogni dubbio ed é tutto ok Ho bisogno di un parere perché non so più che devo fare e come aiutarlo a superare le sue insicurezze Grazie
Gent.le signora,
la situazione che descrive è delicata ma in realtà comune in bambini che, per indole o per esperienze personali, sviluppano una modalità relazionale più prudente e osservativa.
Dal suo racconto emerge un bambino con uno sviluppo cognitivo e motorio nella norma, che mostra però un’importante differenza tra il comportamento a casa (dove è spontaneo, attivo, coinvolto) e quello nei contesti sociali come scuola o parco, dove tende a chiudersi, mostra insicurezza e fatica a entrare in relazione con i pari. Questo scarto tra i due ambienti è spesso indice non di un deficit, ma di una sensibilità particolare, che può portare il bambino a sentirsi facilmente sopraffatto da stimoli sociali intensi o poco prevedibili.
La sua difficoltà nel gioco libero con i pari, l’evitamento di situazioni di gruppo (come i gonfiabili o le feste), il bisogno di un adulto come riferimento costante, ci parlano di una difficoltà nella regolazione emotiva e relazionale, non di un’incapacità. Molti bambini con temperamento introverso o con esperienze di frustrazione precoce (come difficoltà linguistiche) hanno bisogno di più tempo e di contesti facilitanti per potersi esprimere socialmente.
Le lascio alcuni suggerimenti per poter accompagnare adeguatamente suo figlio:
Infine, le consiglio di fidarsi anche del suo intuito di mamma. I bambini percepiscono se ci preoccupiamo per loro, e a volte il nostro desiderio di “aiutarli” può farli sentire ancora più inadeguati. Provi, se possibile, a trasmettergli fiducia nei suoi tempi e nei suoi modi. Il suo sguardo partecipe, accogliente è già una grande risorsa per lui.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto.
Psicologa - Roma