Problema con una madre troppo apprensiva

Vi chiedo aiuto! Sono una ragazza di 28 anni. Ho sempre avuto un bel rapporto con mia mamma, tranne per il fatto che lei è quasi "patologicamente" apprensiva, non comprende che ormai sarebbe ora che mi lasciasse crescere! Ad esempio: se esco da sola o con qualcuno che non sia lei, mi manda un mucchio di messaggi per sapere se è tutto ok, ecc... Oppure: se voglio andare a trovare per qualche giorno il mio fidanzato che vive in un'altra città se ne esce dicendo: "noo da sola nooo, se vai da sola poi non mi trovi più qua, perché mi farai morire di ansia" E io ho troppa paura che possa realmente succederle qualcosa, che muoia di crepacuore :( La paura di farla rattristare, preoccupare o chissà che altra cosa peggiore, mi blocca spesso e volentieri sulle cose che mi piacerebbe fare o intraprendere! Mi sento in gabbia, a volte vorrei morire. e attorno non ho nessuno che mi comprenda, anzi, mi dicono che: "si avrò anche ragione, ma devo capire mia mamma" Peccato che nessuno cerchi di capire me :( Non so veramente cosa fare, nè da chi farmi aiutare. Purtroppo non credo che accetterebbe di intraprendere un percorso psicologico. Tra un padre "non pervenuto" e una madre super apprensiva, vi lascio solo immaginare le insicurezze e le problematiche interiori che posso avere... ma per questo ci vorrebbe un discorso a parte. Vi chiedo un consiglio perché ne ho davvero bisogno :( Grazie

Ciao Veronica! È comprensibile che tu ti senta intrappolata in una dinamica così soffocante: la tua età, i tuoi bisogni di autonomia, le tue scelte… sembrano diventare sempre un rischio da “scongiurare” per tua madre, invece che un percorso naturale di crescita. Non è egoismo volersi liberare da quella paura: è un diritto. E non è colpa tua se senti rabbia o frustrazione. Spesso, quando un genitore lega la propria stabilità emotiva alla presenza costante di un figlio, quel figlio si ritrova a portare un peso che non gli spetta. Non puoi vivere con il timore che, se farai qualcosa per te, tua madre starà male: è un ricatto affettivo, anche se non intenzionale. Non serve “colpevolizzare” lei, ma nemmeno continuare a sacrificare te. Sarebbe importante per te iniziare un percorso psicologico, proprio per rimettere al centro i tuoi confini e ricostruire uno spazio interno in cui sentirti libera di essere te stessa, senza il bisogno di “tranquillizzare tutti”. Essere figlia non significa essere prigioniera. E anche se lei non volesse farsi aiutare, tu puoi iniziare a farlo. Per te.