Figlio adolescente scontroso
Mio figlio di15 anni non si applica a scuola non fa nulla a casa ed è sempre scontroso e cupo. Ora vuole fare quello che vuole comprese uscite notturne senza orario. Provoca in continuazione con frasi spiacevoli appena gli si chiede di fare qualcosa. Ora vista l'esasperazione siamo purtroppo arrivati ad uno scontro fisico in cui ha cercato anche una reazione. Ha detto che non vuole neanche più chiamarmi padre e di non parlargli mai più. Io ci sto malissimo e lui è bello tranquillo che gioca alla play station ridendo con gli amici. Un consiglio? Grazie
Ciao Alberto,
quello che descrivi è un momento molto difficile, e la tua sofferenza si percepisce chiaramente. Quando un figlio adolescente si chiude e risponde con rabbia, è facile sentirsi rifiutati, impotenti e frustrati. Ma, dietro quei comportamenti provocatori, spesso c’è un bisogno che non riesce a essere espresso in modo diretto: il bisogno di sentirsi riconosciuto e autonomo, senza però perdere il legame con il genitore.
A quindici anni la sfida è proprio questa: separarsi, ma restare in contatto. E nel farlo, gli adolescenti possono usare la rabbia come scudo — un modo per difendersi da una fragilità che non vogliono mostrare.
Anche per un padre, però, la rabbia può essere una reazione al dolore di non riuscire più a “raggiungere” il proprio figlio.
Ora più che cercare di convincerlo o imporre limiti rigidi, può essere utile ricostruire un clima di ascolto, anche minimo: un gesto quotidiano, una frase meno reattiva, un momento in cui tu possa mostrargli che, nonostante tutto, sei lì. Il confine può restare fermo — ma il modo in cui lo comunichi può diventare più calmo, più chiaro, più umano.
Ritrovare equilibrio in queste dinamiche richiede tempo e, a volte, anche uno spazio di confronto esterno per comprendere come gestire la tensione e riavvicinarsi a tuo figlio in modo nuovo.
Ogni relazione attraversa momenti di distanza, ma è proprio da quei silenzi e da quelle ferite che, con il giusto sostegno, può nascere un dialogo più autentico. A volte, il primo passo è cercare un luogo in cui anche tu possa sentirti accolto e ascoltato, per capire come ricominciare a costruire quel ponte.