Dott.ssa Paola Cervellati

Dott.ssa Paola Cervellati

psicologa, psicoterapeuta, psicologa giuridica

Problemi con la figura materna

Buongiorno,
Sono una ragazza di 22 e vi scrivo perché sto passando un periodo di grande conflitto interiore. L'origine di tutti i miei problemi è mia madre. È sempre stata molto presente, fin troppo, e molto apprensiva. Quando sono nata ha smesso di lavorare per accudirmi 24 h su 24. Il mio rapporto con lei è sempre stato simbiotico , nel bene e nel male. I primi problemi si sono presentati a scuola. Ho fin da subito mostrato interesse per lo studio prendendo voti alti e guadagnandomi gli apprezzamenti degli insegnanti. Mia madre tuttavia, perfezionista com'è, voleva sempre di più. Se prendevo un voto leggermente più basso del solito, mi chiedeva come mai, mi chiedeva il perché non avevo studiato abbastanza e quanto avevano preso gli altri compagni. Qualsiasi voto prendessi non era mai abbastanza e io mi sentivo frustrata per questo e in colpa per averli delusi. Ho iniziato a identificare il mio valore come persona con i voti. Iniziai ad avere ansia da prestazione, tanto che alle medie e primi anni di liceo vomitavo la mattina dell'interrogazione e non riuscivo a fare colazione. Mentivo riguardo ai voti che prendevano gli altri. Ero felice solo quando prendevo voti alti e mi chiudevo in casa ore e ore per studiare e dare il meglio di me alle verifiche. Il mio unico obiettivo era non deludere i miei genitori.

Giunta all'Università avevo ormai imparato a gestire meglio la mia ansia e avendo più tempo libero, iniziai ad uscire di più. Ho avuto tre fidanzati in tutta la mia vita , di cui uno è quello attuale. In tutte e tre le relazioni mia mamma si è sempre impicciata molto. Le ho sempre raccontato tutto (eccetto la mia vita sessuale che in famiglia era considerata tabù) e lei alla minima cosa criticava il ragazzo in questione dicendo che non era adatto per me, che dovevo lasciarlo, che mi usava. Mi ha sempre riempito la testa di questi pensieri negativi, senza permettermi di gestire da sola la mia relazione.

Attualmente sono fidanzata da un anno con un ragazzo meraviglioso, di cui sono molto innamorata e che francamente, si è sempre comportato bene nei miei confronti. Nonostante ciò, lei dice che non è fatto per me, che a 24 anni non ha ancora un lavoro serio, che mi usa, che ogni volta commetto gli stessi sbagli. Le stesse pretese che aveva riguardo al mio rendimento scolastico le ha ora sulla mia vita privata. Vuole la perfezione per me e pensa che nessuno dei ragazzi che scelgo sia alla mia altezza. È una persona molto autoritaria, vuole che tutto sia fatto come dice lei e per questo motivo litiga giornalmente con mio padre. Riempie di regole la mia e la sua vita, minando la nostra libertà e al primo sgarro si arrabbia furiosamente. Mi aspetta sveglia ogni volta che esco di sera (nonostante io abbia 22 anni) e quando esco in settimana mi da il coprifuoco a mezzanotte (anche quando il giorno dopo non ho lezione) perché vuole dormire. Io spesso sgarro e lei a volte si arrabbia cosi tanto che si deve sforzare di non arrivare alle mani e non mi parla per giorni accusandomi di essere egoista (vorrei soltanto vivere serenamente la mia vita).

Non vuole che dorma una notte fuori col mio ragazzo, perché secondo lei devo fare sesso solo col ragazzo che sposerò. Nonostante le sue idee rigide io ho una vita sessuale serena con il mio attuale ragazzo, ma trovo assurdo che per lei sia sbagliato avere questo tipo di esperienze con la persona che si ama. Lei è una persona tutta doveri e niente piaceri e sta trasferendo questo suo modo di fare a me. I miei problemi di scarsa autostima e di ansia sono dovuti al suo modo di educarmi.

La mia paura è di non riuscire mai a liberarmi da questa morsa e soprattutto, ho il terrore di diventare un giorno come lei. Nonostante tutto ciò sono molto legata a lei, parliamo molto, ma purtroppo è un rapporto di amore-odio e il conflitto è sempre dietro l'angolo. Di carattere sono molto disponibile e accondiscendente, non amo lo scontro, ma con lei divento ribelle ed aggressiva. Non accetta compromessi e vuole avere il totale controllo della mia vita. Mi scuso per essermi tanto dilungata, ma ho cercato di dare un quadro abbastanza ampio della mia situazione.

Spero ci siano abbastanza spunti per ricevere qualche utile consiglio da voi. Grazie dell'attenzione

Salve Erica, il processo di crescita è lungo e tortuoso. Dobbiamo trovare il modo giusto di stare con noi stessi, con gli altri, mediando quelli che sono stati i modelli genitoriali, con il modo in cui noi vogliamo e sentiamo di doverci comportare. Da quello che mi racconti, hai avuto una madre severa ed esigente, che ti portava sempre ad un confronto con gli altri, alimentando la tua insicurezza. Ci sarà sempre uno/a più brava, più bella, più simpatica e via dicendo. Quello che a mio avviso è importante, è cercare di essere sè stessi, trovando dentro di sè la spinta a  fare,  per poi avere una giusta gratificazione. So che quello che stò dicendo non è facile da raggiungere, ma magari cercando di non raccontare tutto a tua madre, le darai meno l'oppurtunità di criticarti.

I genitori troppo amici dei figli, secondo il mio punto di vista, non fanno un gran servizio agli stessi, perchè l'amicizia è una cosa, il rapporto genitoriale deve essere un'altro.

I figli hanno bisogno di figure autorevoli, non autoritarie, nè troppo critiche, per cimentarsi proprio in quello che è il processo di crescita.

Spero che troverai presto l'equilibrio tra queste istanze.

Buona Vita!