Dott.ssa Paola Federici

Dott.ssa Paola Federici

psicologo, psicoterapeuta, ipnologo

Non riesco a stare lontano da lui. Mi viene l'ansia, angoscia, paure, crisi.

Salve . Premetto che la mia situazione è abbastanza complicata e riesco a malapena a scrivere ma ho bisogno di aiuto ,un aiuto serio e valido. Sono fidanzata da 5 anni ed ho sempre avuto un rapporto Fantastico e unico con il mio ragazzo ,ci siamo sempre rispettati amati e sopratutto siamo sempre stati complici di vita affrontando insieme le avversità . Devo dire che sono stati anni consistenti ed abbiamo fatto un ottimo lavoro di crescita insieme ,consideri che avevo 16 anni quando l'ho conosciuto,oggi è un rapporto di dipendenza a tutti gli effetti. Con ciò non voglio dire che se stiamo lontani siamo perduti e che non riusciamo a far nulla distanti uno all'altro anzi!! Sappiamo rispettare i nostri momenti tutti!Parlo di dipendenza in quanto, se siamo assieme con gli amici ed ognuno è preso dai propri discorsi con persone diverse, dopo un po ci cerchiamo con lo sguardo e ci avviciniamo dandoci anche solo un bacio per bisogno ...oppure quando c'è un problema da risolvere ecco che subito siamo li prontissimi ad affrontarlo insieme .Abbiamo un rapporto con basi molto solide .In altre parole il rapporto che tutti sognerebbero di avere :complicità ,rispetto,libertà ,comprensione e una forte percezione del "noi" come coppia. Ci amiamo ma nonostante tutte queste cose bellissime c'è qualcosa che ci divide. Apparteniamo, potremmo dire, a famiglie con ideali completamente diversi! abbiamo già affrontato questo problema all'inizio della nostra storia e lui in casa non era ben gradito. Sono passati anni ormai da allora e abbiamo lottato. Prima eravamo piccolini ora mi rendo conto che il problema non era solo lui, per la mia famiglia... è anche il mio!. Crescendo si sono formate le personalità,valori ,ideali e quant'altro .Questi ovviamente completamente differenti e per me inaccettabili quasi.Non voglio crescere dei figli e trasmettere loro ideali sbagliati per me sono troppo importanti.Eppure sento che infondo c'è un bellissimo rapporto... La storia non è conclusa è a metà ,è difficile dovere semplificare la mia vita in un discorso. Ho conosciuto una persona...premetto che giudico il tradimento, è inaudito e ho sempre considerato la fedeltà un valore .Non è il gesto in se che è tragico bensì il significato:insoddisfazione al livello affettivo e sessuale. Questa persona che ho conosciuto è entrata a far parte della mia vita con una bellissima amicizia creatasi nel mio gruppo compreso con il mio ragazzo. Stando con lui ci siamo parlati molto ,confrontati ...lunghissime chiacchierate ed abbiamo scoperto che ogni questione era un motivo di dialogo per noi due. Ho iniziato a pensarlo tanto ,per lunghi mesi l'ho pensato tacendo. Un giorno è successo qualcosa... gli ho detto che c'era un interesse particolare nascosto per lui... mi ha rivelato di provare lo stesso interesse. A seguito ,c'è stato un lungo periodo di distacco perchè avevo paura di tradire ;sebbene mi reputo esser padrona di me.Ma l'esposizione al pericolo c'era sempre. ...Un giorno ci siamo visti per caso ero tranquilla ,abbiamo parlato come sempre ma poi improvvisamente è scattato un bacio !è stato un attimo ,un attimo di distrazione ...non ci potevo credere. è scattata subito l'autocommiserazione. Di li a poco abbiamo iniziato a sentirci tutti i giorni e ci siamo visti 3 volte sole ,momenti indimenticabili unici ...emozioni uniche .Con lui mi sento a casa. Come disse il grande Bukowski come fai a dire che ami una persona se li fuori ce ne sono altri che potresti amare di più? Lui è pazzo di me, ha una relazione a distanza con una donna che vede raramente.. è un tipo chiuso al livello emotivo, si tiene dentro tutto e nasconde la sua persona alla gente tranne che a me. Ci amiamo ,non sono illusa sono una persona molto coscienziosa nonostante abbia fatto questo schifo...il tradimento non è sempre uguale, a volte ci sono situazioni particolari come queste che ovviamente non giustifica un bel niente. LA parte terminale della storia fa riferimento al fatto che , da un po di tempo lui ha deciso di non sentirmi più in termini amorosi e di restare amici. Ovviamente il mondo mi è crollato a dosso, ho rinunciato a tutto per lui...ai miei valori più grandi. Il mio problema :non riesco a starli lontano ...siamo stati qualche giorno senza sentirci per niente ed io crollata !Ansia, angoscia, paure ,crisi..... lui vedendomi così male mi sta vicino mi chiama mi informa . In questo momento il problema si è anche lui ,ma principalmente il mio . Cosa posso fare per non avere quei disturbi psicologici ?Sono molto forti e sorgono in momenti improvvisi ,non quando penso alla situazione anzi..solitamente quando sono tranquilla si manifesta una sorta di perturbazione emotiva. AIUTO !!
Buongiorno. La sua lunga mail mette in evidenza un po' di confusione nella sua sfera emotiva affettiva, rispetto a "valori" dai quali lei parte con convinzione certo, ma come se fossero insindacabili e non rivedibili per il resto della sua vita. Lei ha iniziato e vissuto 5 bellissimi anni di condivisione di coppia e complicità con un ragazzo che ormai dava per scontato fosse l'uomo della sua vita. Aveva pero' solo 16 anni quando la relazione, poi fidanzamento, ha avuto inizio. E' questa un'età adolescenziale, in cui la personalità è ancora in evoluzione verso una vita adulta non determinata e non ancora prevedibile. Non è automatico che la scelta compiuta a 16 anni sia poi quella definitiva. Infatti i dubbi c'erano fin dall'inizio, ma sono un lato mai prima preso in considerazione, perchè forse voi stessi troppo giovani per farlo, e poi si toccava un tasto difficile, quello dei diversi valori delle due reciproche famiglie. Lei dice "abbiamo lottato", inoltre che il suo fidanzato non è mai stato realmente accettato dalla sua famiglia. E non potrebbe essere questo vostro sentirvi unici a comprendervi l'un l'altro ad aver contribuito alla vostra complicità di adolescenti incompresi? Una situazione di questo genere, quando si tratta di adulti,va di solito risolta come tale e con un po' di assertività, comunicando con calma e tranquillità alle due famiglie ( insieme i due elementi della coppia) che qualunque atteggiamento le famiglie possano assumere, la coppia non cambierà idea. Detto cio', la coppia è in grado di continuare il proprio cammino sicura di sè e dei propri obiettivi e convinzioni, indipendentemente dai gidizi altrui, fossero anche quelli delle famiglie, che in genere, quando vedono decisione nei figli, si convincono e di adattano piu facilmente di quanto non si creda. Mi sembra dalla sua lettera che pero' anche lei non condivida i valori del fidanzato e della sua famiglia, cosa che è realmente invece un problema e che lo diventerebbe a maggior ragione con una convivenza e condivisione di intenti. Come conciliare i diversi valori della vita se non condivisi tra i due? E' probabile che l'infatuazione per la recente persona sia stata , in questo momento, una modalità per lei "inconsciamente utile" a farle aprire gli occhi e a fermare decisioni che stava prendendo col fidanzato ma che, forse, non sono ancora mature o realmente approfondite in vista di un passo importante. La persona di cui lei si dice innamorata attualmente, pur con mille sensi di colpa, si sta nel frattempo allontanando, forse spaventata dalla sua tendenza a essere "dipendente" dall'altro? Forse sta prendendo le distanze per riflettere sul da farsi: lui ha a sua volta una relazione, se pure poco frequente, sa che lei è fidanzata. Forse non desidera essere lui a stravolgerle la vita. Credo che lei debba lavorare su se stessa per chiarire, adesso che è una giovane adulta, cosa desideri realmente dalla vita, quale sia la persona in grado di soddisfarla, indipendentemente dai condizionamenti familiari, dai valori che non siano i suoi. Un aiuto glielo consiglierei, anche fosse per qualche seduta per confrontarsi con se stessa insieme a un esperto che sarebbe"al di fuori" della sua emotività al momento confusa. Anche il tradimento, visto da fuori, puo' risuonare semplicemente come un campanello di allarme a fare luce su di sè, se necessario anche a prendersi un periodo di riflessione allontanandosi da ambedue le persone, facendo , meglio ancora, qualcosa che interessi solo lei (un interesse lasciato indietro in passato, un corso, un viaggio, lo studio di una lingua straniera, un lavoro che la assorba...) in modo da essere piu centrata su se stessa e per evitare di diventare dipendente di questa seconda persona, in sostituzione della prima, col quale sembrava aver costruito un rapporto di simbiosi, quasi a sostenervi a vicenda contro il mondo esterno.