Dott.ssa Paola Federici

Dott.ssa Paola Federici

psicologo, psicoterapeuta, ipnologo

Dopo la bocciatura a scuola mio figlio e' stato molto male sia fisicamente che moralmente

Buongiorno,sono la mamma di un ragazzo di quasi 19 anni ed e' da settembre che sono molto preoccupata per lui....tutto e' iniziato a giugno dell'anno scorso quando abbiamo saputo della sua bocciatura a scuola e' stata una doccia fredda perche' lui come noi ci aspettavamo solo 2 materie,invece si e' aggiunta una terza che non era effettivamente sufficiente.....lui e' stato molto male sia fisicamente che moralmente,l'idea di non avere piu' i suoi compagni che da 4 anni erano con lui l ho faceva soffrire tanto a tal punto di isolarsi e non cercarli piu.. ma la prova piu' dura e' arrivata a settembre quando e' entrato in un aula con i compagni nuovi e non piu' i suoi,nonostante i professori erano sempre gli stessi ...ad oggi nonostante siano passati 7 mesi lui non e' mai riuscito ad accettare ne la sua classe ne tantomeno la bocciatura,lamenta spesso mal di testa ,e male allo stomaco si capisce che non e' sereno come dovvrebe essere un ragazzo della sua eta'. questo suo comportamento lha portato ad avere pochi amici e spesso si mette nel letto e guarda il soffitto ...a me tutto cio' fa' molta paura non so che fare ,a parte aver parlato con i professori...grazie se mi risponderete

Gentile signora, non so che classe frequenti suo figlio, ma immagino sia al quarto o quinto anno. In questa età di fine adolescenza il rapporto coi compagni e coetanei è fondamentale come confronto col gruppo, in quanto l'identità si forma e si consolida intorno ai 20 anni, non più in base solo al rapporto coi genitori, ma soprattutto grazie al rapporto coi "pari". Quindi assume particolare importanza il gruppo , la cosiddetta "compagnia". Perdere  gli amici puo' percio' essere vissuto come una grave perdita, quasi una specie di lutto. Pero' , da come descrive lo stato di prostrazione del ragazzo, mi appare eccessivo il tono depressivo, che, dopo 7 mesi, dovrebbe essersi risolto. Non mi dice  se questo suo stato malinconicoabbia influito anche sul rendimento scolastico e come sia oggi il suo rapporto cin gli insegnanti, per esempio se abbia perso la fiducia in loro. Non mi dice se il ragazzo abbia in qualche modo cercato di mantenere i rapporti fuori dall’ambiente scolastico coi vecchi compagni dell’anno scorso o se si sia semplicemente defilato e chiuso in se stesso senza reagire e cercare soluzioni alternative. Dalla sua descrizione potrei ipotizzare che avesse già una struttura dell’Io fragile e insicura e che la base amicale fosse per lui l’unico sostegno su cui appoggiarsi. Potrebbe essere accaduto che la sua autostima, probabilmente ancora fragile, abbia risentito della “ingiustizia” subita e che ciò lo abbia fatto sentire escluso dal suo gruppo, forse non accettandosi lui per primo, o vergognandosi. Ritengo che per una sua crescita psicologicamente sana e per superare questa impasse, sia utile un aiuto, a volte sono sufficienti solo alcuni incontri chiarificatori con un esperto. Io mi occupo anche di orientamento scolastico e professionale e di problemi connessi con l’adolescenza. Superare un momento difficile come quello che sta attraversando suo figlio è fondamentale per poter proseguire serenamente su basi piu solide la propria vita. Io ricevo a Binasco.  Potrebbe far leggere questa mia risposta a suo figlio , perché, in questi casi, il fai da te fa perdere tanto tempo inutilmente, aggravando la condizione interiore e quella sociale della persona. Anche accettare di aver bisogno, ogni tanto, di un aiuto esterno, fa parte dell’accettare se stessi, con tutte le sfaccettature della propria personalità. Cordiali saluti.