Da quando viviamo insieme, abbiamo al massimo un rapporto al mese, a volte meno, e mai completo

Buongiorno Ho un problema nella vita sessuale con la mia ragazza. Sto con lei da otto anni e da un anno conviviamo. Durante i primi due anni del rapporto avevamo una vita sessuale animata e piuttosto vivace, avevamo circa due/tre rapporti a settimana (vivevamo lontani e non potevamo vederci tutti i giorni), poi, dopo che lei ha finito le scuole superiori, il suo desiderio ha cominciato a calare e nel corso degli anni successivi non si è mai arrestato, arrivando a toccare i minimi storici nel periodo che ha preceduto la convivenza. Penso di dovervi mettere al corrente del fatto che in questo periodo abbiamo vissuto alcuni alti e bassi, addirittura un periodo di alcuni mesi (quattro anni fa) in cui ci siamo lasciati ed abbiamo avuto esperienze con altre persone. Ora, da quando viviamo insieme, abbiamo al massimo un rapporto al mese, a volte meno, e mai completo. Ciò perché sempre dal periodo in cui il suo desiderio ha cominciato a calare ha cominciato a soffrire la penetrazione fino al punto di non riuscire più a praticarla, solo pochi mesi fa ho scoperto che questo problema è molto diffuso e si chiama vaginismo. Unica parentesi: due anni fa per un'eccezionale circostanza lavorativa sono stato lontano da casa (e da lei) per un mese e mezzo, fra l'altro per una ricerca in Nigeria che comportava una elevata dose di rischio. La cosa non si era mai verificata, e lei ne sofferse moltissimo, al punto che occasionalmente mi rinfaccia ancora quell'episodio accusando quello che da profano definirei una sorta di isteria da abbandono. Ebbene, al mio ritorno, ci siamo presi quattro giorni per andare al mare insieme.... e nonostante non riuscissimo a praticare la penetrazione -comunque tentata- abbiamo avuto rapporti intimi tutte e quattro le notti... E' seguito un periodo di strascico di quest'entusiasmo, dopodiché in capo ad un paio di mesi, dal punto di vista sessuale, tutto è tornato come prima. Per il resto il nostro è un rapporto piuttosto equilibrato, io ho svariati interessi e passioni, delle quali solo alcune condivido con lei, e la cosa è reciproca. Usciamo insieme, ma anche con compagnie diverse. Non ci assilliamo a vicenda e non viviamo in simbiosi, di tanto in tanto litighiamo ma quasi mai seriamente. Le uniche volte in cui arriviamo pericolosamente vicini alla rottura è proprio quando io cerco di parlarle della nostra sessualità, argomento sul quale lei fatica ad esprimersi, e sopporta a fatica queste discussioni sentendosi umiliata. Aggiungo che soffre di una certa dose di stress, che per lo più considero auto-indotto da eccessive ansie preoccupazioni che spesso non hanno fondamento: preoccupazioni economiche (ma abbiamo entrambi posti fissi, buone entrate e famiglie alle spalle), preoccupazioni lavorative (non le piace il lavoro che fa ma non vuol trovare alternative), preoccupazioni riguardo la casa, preoccupazioni riguardo la salute (25 anni e sana come un pesce). Ho provato a consigliarle il parere di uno specialista ma ha il terrore che una visita si trasformi in una terapia permanente. Se non fosse per questo problema con il sesso saremmo una coppia felicissima, siamo entrambi colti ed abbiamo interessi variegati ed una vita intellettuale piuttosto vivace, amiamo viaggiare e per la maggior parte del tempo andiamo d'accordissimo e proviamo un grande affetto l'uno per l'altra. Entrambi abbiamo convenuto in più d'un occasione che non potremmo immaginare le nostre vite in compagnia di altre persone. Io soffro moltissimo per questa mancanza di una vera vita sessuale. Sono in perfetta salute sessuale ed ho un'enorme dose di desiderio che non posso assolutamente soddisfare. Cerco di sfogarmi come posso ma ho sempre rifiutato l'idea di avere rapporti al di fuori della coppia. Vi chiedo un consiglio per questa problematica, foss'anche solo un modo per convincerla a prendere seriamente in maggiore considerazione il problema, dal momento che quando non ne parliamo sembra non interessarsene affatto. (Ah dimenticavo, particolare scontato, non sto a spiegare il perché ma sono assolutamente certo che non abbia relazioni con altri uomini)

Salve. Lei ha già dato un nome al problema della sua compagna e, dalla descrizione che ne fa, sembra che si tratti effettivamente di vaginismo.

Le cause di questo disturbo, più comune di quanto si pensi, possono essere organiche o psicologiche, perciò il primo passo è appurare, attraverso una visita ginecologica, se esiste una causa organica e, in tal caso, curarla.

Se questa viene esclusa, si può iniziare un trattamento, con uno psicologo o un sessuologo.

Esistono diversi metodi per trattare questo disturbo, tutti piuttosto brevi, che possono comprendere il training autogeno, esercizi di rilassamento ed esercizi specifici per il controllo della risposta muscolare, nonchè colloqui psicoterapeutici veri e propri.

La partecipazione del partner può essere necessaria in alcune fasi del trattamento e, in ogni caso, è importante che vengano effettuati dei colloqui di coppia.

Visto che la sua ragazza sostiene di rifiutare l'idea di una terapia per il timore che si trasformi in una terapia permanente, sapere di cosa si tratta realmente potrebbe esserle di aiuto.

Se ciò non dovesse essere sufficiente a tranquillizzarla e convincerla ad iniziare un trattamento, può sempre rivolgersi lei ad un terapeuta per capire meglio la situazione e trovare il modo per affrontarla.