Sono un'insegnante di sostegno ed è il secondo anno che seguo un bambino autistico di quasi 7 anni

Buona sera a tutti, mi sono appena iscritta e sono felice di poter trovare un aiuto in questo campo. Sono un'insegnante di sostegno ed è il secondo anno che seguo un bambino autistico di quasi 7 anni, che frequenta l'ultimo anno alla scuola dell'infanzia (anno di permanenza). Il bambino si esprime con le parole ma spesso ripete tutto ciò che sente sia a casa che a scuola. Da pochi mesi ha iniziato a disegnare con la matita, solo con la matita perchè i pennarelli non vuole assolutamente tenerli in mano. Ogni volta che gli si propone di usare i pennarelli, dice che fanno male. Ama pitturare con i pennelli e adora sporcarsi le mani con ogni materiale (terra, tempere, acquerelli, colla, ecc.) Mangia / mette in bocca tutto quello che trova, tant'è che sospettiamo un disturbo della Pica. Ha molti problemi nel controllo sfinterico: fa i suoi bisogni solo addosso senza chiedere di andare in bagno nè a casa nè a scuola. La pipì riesce a farla in modo autonomo anche se il momento del igiene (fare la pipì e lavare le mani) è sempre molto complesso. Nei momenti di crisi, il bambino si butta a terra, si innervosisce, chiude gli occhi, tenta di graffiarsi il viso oppure si innervosisce tirando verso di sè scaffali, irrigidendosi e non volendo muoversi da terra. Urla spesso e piange senza accettare la consolazione. La mia domanda è inerente a tutti questi suoi comportamenti: c'è un modo per poter aiutare questo bambino in questi momenti di crisi? queste sue manifestazioni di aggressività / psicosi (non accetta la goccia del lavandino che cade, urla e si dispera) possono essere ridotte in qualche modo? Da poco tempo ha iniziato a disegnare, come dicevo prima, disegna se stesso come una grande palla con occhi / naso rotondi. Quando disegna se stesso insieme alla famiglia, usa fogli grandi e in ognuno disegna un componente della famiglia. Tutti hanno forma rotonda, hanno occhi e naso formati da croci e la bocca sorridente. Poi aggiunge le orecchie molto grandi, le braccia con le mani (semplici righe verticali) e le gambe con i piedi. Mi chiedevo se fosse possibile capire / “leggere“ i suoi disegni anche se non è possibile vederli dal vivo. Non so se ho fatto una domanda complessa (visto che non vi è conoscenza del bambino) ma mi trovo in un punto fermo e senza troppe vie di “uscita“ per aiutarlo a star meglio. Vi ringrazio anticipatamente del vostro aiuto e di questo splendido e utile sito. Erica

Buongiorno Erica. Leggendo la sua lettera si sente quanto ha preso a cuore i problemi di questo bambino, e questo suo coinvolgimento è senz’altro ammirevole.

D’altra parte, un’ insegnante di sostegno non lavora da sola, ma collabora con gli altri insegnanti e, soprattutto, fa parte del Gruppo di Lavoro sull’Handicap (GLH d’Istituto), cui possono partecipare esperti esterni e tutti coloro che si occupano del bambino.                                                                                                      I problemi di cui parla dovrebbero essere trattati in quest’ambito, ed è pure lì che vengono definiti i programmi e le strategie di intervento per ciascun bambino.

Lei non fa riferimento al GLH e questo può significare che nella sua scuola il GLH non c’è, nel qual caso si può chiedere che venga attivato, oppure che ci sia ma che lei non vi abbia trovato le risposte che cerca. In questo caso potrebbe rivolgersi direttamente al servizio di Neuropsichiatria Infantile della sua ASL.

In ogni caso, occorre tener presente che lavorare con bambini autistici suscita emozioni  che possono essere difficili da contenere, ansia, senso di impotenza, frustrazione. In tal senso, oltre che documentarsi il più possibile sull’autismo e cercare aiuto da specialisti, dovrebbe lavorare sull’accettazione dell’idea che il suo lavoro, per quanto svolto con impegno, ha comunque dei limiti che non si possono superare.

Complimenti comunque per la dedizione che mette nel suo lavoro