I miei colleghi mi hanno sempre fatto sentire un'estranea

Buonasera, ho appena dato le dimissioni dalla scuola elementare in cui insegno come supplente annuale. Nel corso di un anno ho fatto sacrifici ,sono pendolare e ogni giorno dovevo svegliarmi alle 5. I miei colleghi mi hanno sempre fatto sentire un'estranea, ero invisibile,se qualche volta mi ammalavo mi veniva fatto pesare da chi la scuola ce l'ha sotto casa. Venivo addirittura delegittimata davanti ai bambini ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'avermi messo contro i genitori di una classe ,ora pentiti, in seguito a questo il rimbrotto della dirigente che mi ha dato dell'incompetente e ricordato,dato che sono meridionale ,che farei meglio a scendere a lavorare al sud. Ho passato giorni infernali ma ho deciso di non scendere a compromessi con la mia dignità. Tutti tranne mio marito biasimano la mia scelta ma io nonostante i due mesi senza stipendio che mi attendono avverto un salutare senso di liberazione misto però ad un senso d'impotenza. Sensazioni contrastanti. Quale delle due sensazioni sono positive e a quali delle due devo abbandonarmi? Grazie Un caro saluto
Gent. Romina Lei afferma di avere due sentimenti contrastanti ma, aggiungerei, anche consequenziali. Da un lato si sente "liberata" da un un ambiente ostile che non la opprime più ma dall'altro si sente impotente perché avverte di non aver "affrontato" le difficoltà. Mi soffermo sul fatto che i colleghi l'abbiano sempre fatta sentire un'estranea, addirittura invisibile; non è forse che anche Lei si sente così,che ha una scarsa autostima che non le permette di far valere la Sua personalità ed affrontare le difficoltà che ci possono essere, come in questo caso, nell'ambiente di lavoro? Cordiali saluti