Dott. Paolo Cervoni

Dott. Paolo Cervoni

Psicologo, Psicoterapeuta

Mi sembra di fare tutto male

Salve. Mi chiamo Michele. Ho 24 anni. é davvero difficile pensare di essere arrivato a chiedere aiuto su un sito di psicologi. Però, purtroppo, penso che sia giunto il momento di farlo. La situazione che sto per presentare sembrerà non così esagerata, va da sè, tuttavia, che sono davvero, davvero giù, in questo momento. Mi sono laureato qualche mese fa, regolarmente, in Giurisprudenza. Mi sono spostato da casa mia al sud per andare a Roma, per frequentare un Master. Nello stesso tempo ho iniziato una pratica legale. Dopo due mesi, spinto dalla mancanza di una retribuzione e dai toni e comportamenti disprezzanti, immotivatamente, del mio capo, ho lasciato, pensando di trovare una sistemazione in maniera veloce e facile. Sono stato due mesi senza trovare nulla, adesso ho uno stage che non mi soddisfa. Da quei due mesi in cui sono stato giornate intere senza far nulla, mandando cv a destra e sinistra, ho iniziato a sentire crescere dentro di me un senso di fallimento e di sconforto. Sono partito senza pensare. Avevo un gruzzolo che mi serviva per questo Master, ma adesso non sono più convinto di quello che sto facendo. E, da qui, sono iniziati i problemi. Nonostante la mia famiglia mi supporti moralmente, nonostante una fidanzata presente, i miei pensieri sono diventati oscuri e disperati. Penso di aver sbagliato tutto, di aver sprecato i soldi che avevo e che, a fine master, saranno finiti. Riguardo la mia vita come in un rewind e penso di aver sbagliato tutto, facoltà, città, specializzazioni. Mi sembra di fare tutto male, svogliato, e non ho più una stella polare ad indicare il nord. Vomito ogni mattina per lo stress, e spesso il vomito si ripete durante la giornata. Faccio pensieri poco positivi, e elaboro piani di morte. La notte mi sveglio più volte e la mattina mi sveglio stanco, affaticato e poco invogliato a fare qualunque cosa. Non so cosa fare. Ripeto, come mi dicono tutti i miei amici, i miei familiari, a cui non ho detto proprio “tutto“, la situazione non è così tragica “hei amico, non ti lamentare“. Lo so, è così probabilmente. Ma è proprio questo che mi dilania dentro. Se non riesco a combattere le piccole sfide quotidiane della vita in maniera serena, se non riesco a scegliere: che ne sarà di me? Ero forte e simpatico fino a qualche mese fa. Ora sono un continuo lamento, non riesco a ascoltare o suonare più, una delle mie passioni più grandi. Non so chi leggerà queste parole. So solo che avevo bisogno di scriverle.

Gentile Michele,

lei sta attraversando un periodo difficile, dovuto alla non corrispondenza delle aspettattive post universitarie alla realtà lavorativa attuale. Deve però pensare che questo non è un problema soltanto suo, ma bensì comune a migliaia di giovani. La cosa che la contraddistingue è pero l'enfatizzazione del mancato raggingimento dell'obiettivo. Lasciarsi travolgere dagli insucessi non fa che peggiorare la situazione, dovrebbe invece cercare di reagire con tenacia di fronte alle frustrazioni, le quali nella vita sono sempre dietro l'angolo. Non sto dicendo che è facile farlo, ma è sicuramente necessario sforzarsi di provarci e se non vi si riesce da soli (o con il semplice aiuto dei propri cari, purtroppo distanti), bisogna rivolgersi a dei professionisti qualificati a dare supporto nelle situazioni simili a quelle che lei sta vivendo ora. Vedrà che tutti i sintomi (vomito, mancanza di energie e di interessi) spariranno da sè, non appena iniziare a guardare le cose con occhi diversi. La musica stessa potrebbe essere usata in terapia come incipit di cambiamento.  Vi sono molte canzoni che raccontano di problematiche simili alle sue, si potrebbe analizzarle insieme per usarle come stimolatori di endorfine, necessarie ad affrontare le giornate con il giusto tono. Mi auguro di averle fornito dei spunti di riflessione per agire il suo tanto desiderato cambiamento. Resto a sua disposizione. Cordiali saluti.