Dott.ssa Patrizia Tombaccini

Dott.ssa Patrizia Tombaccini

psicologo ad indirizzo clinico e di comunità

Bambino di 11 anni, è ansia da prestazione?

Buongiorno, sono una ragazza di 19 anni e ho un fratello che ne ha 11. È sempre stato chiaro che io e lui abbiamo due caratteri molto diversi: io tranquilla, introversa, riservata, lui invece estroverso e vivace. Ho sempre notato che però, sin da piccolo, manifestava una sorta di ansia o paura a fare delle cose, anche semplici, come andare al parco a giocare con gli amici o partecipare ai dei gruppi gioco (come quelli organizzati dalla parrocchia ad esempio), prima di accompagnarlo in questi posti infatti o ci mettevamo un bel po' a convincerlo oppure si preparava con cura, scegliendo bene cosa mettersi, aggiustandosi i capelli, ma una volta lì si divertiva molto e dimostrava il suo carattere vivace ed estroverso.
È un comportamento che ho ritenuto esprimesse sempre un po' di "ansia", ma mia madre continuava a dire che essendo un bambino che cresce molto velocemente (a 11 infatti è già quasi del tutto sviluppato) ci tenesse semplicemente al suo aspetto. Ho cercato di crederle, ma ora si è manifestato un problema, se così posso chiamarlo. La situazione sanitaria odierna ci obbliga a seguire delle lezioni online e le sue maestre le svolgono, ma non tutti i giorni. La sera prima della lezione mio fratello non riesce a dormire, dice che ha caldo, che nella sua camera non sta bene, insomma inventa un po' di scuse e viene a dormire con me, dove si addormenta in un attimo, durante le lezioni poi, l'indomani, è rigidissimo e non ci vuole intorno. Lui svolge anche delle lezioni private di inglese attraverso un corso, che il martedì svolge queste lezioni online, che lui martedì scorso non ha voluto svolgere perché diceva di avere un forte mal di pancia, passato poco dopo che ha capito che non avrebbe fatto la lezione (ovviamente la sera prima non ha voluto dormire nella sua stanza). Prima dell'emergenza sanitaria inoltre, quando andava a scuola regolarmente, non voleva dormire nella sua stanza la notte della domenica, in quanto dopo aver passato un week-end a casa il lunedì sarebbe dovuto tornare a scuola. Temo sia un comportamento che a lungo andare potrebbe cambiare, mi chiedo se potrebbe arrivare a non dormire. Io cerco di assecondarlo e tranquillizzarlo, ma penso ci sia qualcosa di più profondo che io non posso risolvere. A volte penso sia dovuto al fatto che mia madre esige molto da lui, dato che è un bambino molto intelligente. Lo faceva anche con me, ma non essendo io una cima o comunque fregandomene abbastanza di quello che lei sperava per me non le ho mai dato troppo peso.
Mi chiedo quindi, come posso aiutarlo? Potrebbe essere ansia da prestazione?
Grazie a chi risponderà.

Ciao Ilaria,

mi stupisce che il quesito sia posto da una sorella, seppur maggiorenne e non da un genitore. Mi trovo un po’ spiazzata a rispondere, ma nello stesso tempo apprezzo la tua solerzia.

Tuo fratello sta crescendo, é in pre, se non addirittura già entrato in adolescenza, con quel che ne consegue...

Alludo agli ormoni, al cambio di stagione... agli interessi che cambiano...Hai mai pensato che nutra un affetto particolare x te e ti abbia eletto come oggetto d’amore preferenziale?

Se così fosse non dovresti incoraggiarlo troppo rendendo esclusivo il vs rapporto. Coinvolgi il papà, x fare cose da uomini, perché trovi interessi in attività pratiche...che possano distoglierlo dell’interesse x te.

Certo ora manca il gruppo dei coetanei, ma si può rimediare con delle video chiamate in cui i ragazzini possano confidarsi.

La scuola può fare ansia da prestazione, ma non mi sembra il motivo principale. Coinvolgi la tua famiglia, anche tua madre deve assumersi le proprie responsabilità e tu non puoi sostituirla.

Ritrova il tuo ruolo di sorella, lascialo crescere, non soffocarlo di attenzioni: non sta a te educarlo.

Un caro saluto